La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) è una tematica molto interessante perché rappresenta il motore dello sviluppo economico e della moderna società dei consumi. Anche se occupa il penultimo anello della filiera, riesce ad imporre le proprie strategie verso l’alto fino al produttore e a condizionare verso il basso il comportamento del consumatore. La GDO utilizza poi le strutture dell’ipermercato, shopping center, outlet village, parchi divertimento, centri e distretti commerciali, costruite ed organizzate scientificamente, dai percorsi prestabiliti alla merce posizionata negli scaffali, con l’obiettivo di produrre un coinvolgimento emozionale ed una prolungata permanenza del consumatore nel sistema di finzione, illusione ed estraneità creato da questi “non luoghi”.
Che ruolo assume quindi la distribuzione organizzata nel coinvolgimento del consumatore in una esperienza relazionale di consumo e nella manipolazione dello stile di vita?
La GDO è causa di uno shock del consumatore, che viene trasformato totalmente in un “soggetto nuovo” inserito in una continua esperienza di consumo indotto.
Nell’evoluzione delle diverse forme distributive si individuano numerosi costi sociali ed ambientali provocati dalle strategie della GDO, che attraverso sofisticate tecniche di controllo e fidelizzazione riesce anche a manipolare il comportamento umano.
Puoi esporci in particolare il contenuto del libro, quali tematiche sono state trattate maggiormente e a chi il testo si rivolge?
Il libro è suddiviso in 20 capitoli che sono indipendenti ed autonomi l’uno dall’altro con la possibilità di leggerne uno solo per approfondire un determinato argomento di interesse. In quasi ogni capitolo si mette in evidenza un’insegna della distribuzione italiana o internazionale, in relazione ad un particolare aspetto che caratterizza l’attuale consumismo post-moderno, come per esempio la vicenda della “guerra” tra Coop ed Esselunga per la conquista di nuovi spazi commerciali e il controllo del territorio centro-periferico; il glocalismo di Carrefour; Lidl e lo spionaggio aziendale; Mediaworld e la spazzatura elettronica; McDonalds e l’industria dell’hamburger; Wal-Mart e la politica del low cost; Ikea e il livellamento imperialista; Mafia Spa nell’affare della distribuzione Despar.
L’intero libro è a sua volta suddiviso in macroparti, dove è possibile individuare una parte empirica fatta da un approfondito report che descrive il “lato oscuro” dei grandi centri commerciali, costruiti negli ultimi anni in Italia e nel mondo; un'altra parte più teorica analizza il movimento di sviluppo della società dei consumi; una parte conclusiva è invece dedicata alle diverse alternative ed esperienze di decrescita, sobrietà e semplicità volontaria attuate in Italia ed inserite in un più ampio scenario di Piccola Distribuzione Organizzata (PDO).
Il libro è inoltre integrato da numerosi dati numerici con tabelle esplicative, un’approfondita bibliografia e si rivolge prevalentemente a tutti coloro che stanno iniziando a farsi qualche domanda sulla moderna distribuzione delle merci e vorrebbero comprenderne i retroscena od optare per un consumo consapevole.
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