Anche nei sobborghi americani più ricchi si possono trovare mutande e calzini appesi nel giardino. Ma solo da qualche anno. Prima regnava il cosiddetto ‘tumble dryer’ la macchina asciugatrice per il bucato, presente nell’80% delle abitazioni americane. Come si spiega questa improvvisa risuscitazione di corda e mollette?
La macchina asciugatrice consuma quasi il 6% dell’energia ‘domestica’ americana. I cittadini se ne stanno rendendo conto anche grazie ad uno studio pubblicato su internet a fine ottobre dalla PNAS (The Proceedings of the National Academy of Sciences). Thomas Dietz, professore di sociologia e scienze agricole alla Michigan State University, ha valutato gli effetti che alcune abitudini americane hanno sul pianeta. Dallo studio Dietz conclude che il potenziale per ridurre la quantità di emissioni causate dalle attività domestiche “meriterebbe una maggiore attenzione politica”. Queste emissioni potrebbero infatti venir ridotte del 20% senza considerare un cambiamento dell’alimentazione.
Alcuni comportamenti esemplari sono l’utilizzo del car-sharing e l’abolizione della macchina asciugatrice. Ma mentre il car-sharing dipende da un’organizzazione pubblica, stendere i propri panni in giardino sembrerebbe una questione personale. Negli Stati Uniti però, non è così.
Nonostante ciò, delle 60 milioni di persone che vivono ‘recintate’, alcune si sono opposte a questa regola, e con crescente frequenza appendono i panni nei propri giardini. Queste iniziative certo non richiedono un coraggio eroico, ma hanno portato con sé conseguenze relativamente gravi: non semplici discussioni, ma multe, denuncie e traslochi.
Come mai tanto fastidio per i panni all’aria?
Il problema non è solo estetico, ha delle radici più profonde. Da quando nel dopoguerra è stata introdotta l’asciugatrice, solo chi non se la poteva permettere asciugava i propri panni all’aria aperta. E così fino a poco fa l’immagine del bucato appeso è rimasto simbolo di povertà e immigrazione. Gli americani la associano alle strette strade napoletane, un’immagine che contrasta con l’American Dream, il sogno americano di meritata ricchezza.
Assieme alla mentalità cambia anche la politica: nello scorso anno quattro stati (Colorado, Hawaii, Maine e Vermont) hanno vietato la proibizione di appendere il bucato delle Gated Communities.
Nonostante ciò gli americani sono solo agli inizi del cambiamento verso una vita sostenibile: le loro emissioni pro capite sono il doppio se non il triplo di quelle svedesi o francesi (Union of Concerned Scientists). Eppure la qualità della vita negli USA non viene considerata migliore rispetto a quella di molti paesi europei.
In Italia le abitazioni munite di asciugatrici sono solo il 3%, in netto contrasto con l’80% delle residenze americane. Per una volta sono gli Stati Uniti che stanno imitando noi e non viceversa. Stendere i panni all’aria aperta non è un segno di arretratezza tecnologica ma di avanguardia ecologica.
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