Nokia resta in vetta alla classifica, con 7,5 punti su 10, seguita da Samsung con 6,9 punti, Sony Ericsson con 6,5 e Philips che fa un salto dal settimo al quarto posto con 5,9 punti. Scalata alla classifica anche per Sony che passa dal dodicesimo all’ottavo posto. Nella diciottesima e ultima posizione Nintendo.
Greenpeace riconosce l’impegno di Hewlett Packard (HP) che ha messo sul mercato un computer portatile quasi privo di PVC (polivinil cloruro) e BFRs (ritardanti di fiamma bromurati). Solo l’alimentatore e i cavi contengono ancora queste sostanze.
Qualche mese fa, l’associazione aveva attuato azioni di protesta alla sede centrale della HP di Palo Alto (California/USA) e presso gli uffici dell’azienda in Cina e Olanda, a causa del ritardo dell’azienda nel mantenere il suo impegno a eliminare queste sostanze tossiche entro il 2009.
Nella classifica di Greenpeace, Dell e Lenovo mantengono la loro penalità per aver ritardato i loro impegni per l’eliminazione di sostanze pericolose. Acer sostiene di essere ancora in grado di raggiungere l’obiettivo di eliminare da tutti i suoi prodotti PVC e BFRs entro la fine dell’anno. Toshiba invece ha una tabella di marcia che prevede l’eliminazione di queste sostanze tossiche entro marzo 2010.
Brutte notizie invece da LG Electronics che dal quarto passa all’undicesimo posto per aver deciso di non rispettare il suo impegno a eliminare PVC e BFRs entro il 2010: solo i suoi cellulari non conterranno queste sostanze, mentre l’eliminazione da televisori e monitor non è prevista prima del 2012. In fondo alla classifica Fujitsu, con 2,7 punti, scavalca Lenovo che dal sedicesimo passa al penultimo posto con soli 2,5 punti.
Questa edizione dell’Eco-guida di Greenpeace, che valuta le imprese anche in base a criteri di uso di energia ed emissione di gas serra, viene pubblicata a solo due mesi dal cruciale Summit sul Clima che si terrà a dicembre a Copenhagen.
“Solo Philips, Acer e Samsung al momento sono favorevoli a tagli di emissioni sufficienti per evitare una catastrofe climatica”, specifica Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace, “Ci aspettiamo che queste aziende rispettino i loro impegni sull’ambiente e sul clima e stimolino anche le altre imprese. In effetti, è davvero scoraggiante che giganti come Apple, Nokia e Microsoft siano completamente assenti in questa partita”.
30 Settembre 2009 - Scrivi un commento
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