Le bioregioni vanno oltre i confini legislativi-politici, esse spostano la nostra attenzione sull’essenzialità del mondo naturale e pongono la società umana nel contesto ambientale. Ma cos’è allora una bioregione? Una bioregione è una regione naturale della terra e si può descrivere con l’aiuto della climatologia, pedologia e fisiologia, o semplicemente seguendo gli areali di flora e fauna autoctona.
Ma l’esempio più immediato e semplice per dare un’idea di che cos’è una bioregione oggi, in un mondo sempre più livellato e banalizzato, è quello del bacino idrografico: un corpo unico definito dall’acqua, all’interno del quale le diverse caratteristiche biologiche e fisiche si influenzano e interagiscono a vicenda, man mano che il reticolo d’acqua scende dalla montagna, percorre le valli e poi si getta in mare. Le caratteristiche ecologiche determinano il tipo, la qualità e la quantità di risorse naturali esistenti nella bioregione, le quali a loro volta determinano le attività, gli scambi, le organizzazioni sociali e le culture umane.
Detto questo, comunque, le bioregioni hanno confini porosi, nel senso che sono costantemente in cambiamento e costantemente in relazione con le bioregioni circostanti… e il pianeta terra.
Cosa significa oggi pensare in termini bioregionali, cosa significa pensare al proprio luogo in termini di sistemi connessi, in un momento in cui la moderna società tecno-consumista ha condizionato stili di vita, risorse e ricchezza della diversità biologica e culturale alle leggi del potere, mercato e convenienze?
Significa diventare attori della propria vita nel rispetto delle parti, significa creare una società che sia responsabile, giusta e umile nella consapevolezza di essere che un “filo dell’ampia trama della vita”.
Spesso, ci viene detto che sì questa idea bioregionale è affascinante ma troppo distante dalla realtà, dal cosiddetto ‘mondo reale’. Il punto è che l’idea bioregionale fa proprio riferimento al "mondo reale", che però è molto più ampio di quello pur legittimo a cui fanno riferimento le preoccupazioni umane. Il più ampio Mondo Reale è tutto ciò che ci circonda e che sostiene la vita sul pianeta. Il più ampio Mondo Reale è l’acqua che scorre libera e selvaggia, è la montagna che si allunga verso il cielo, è la nidiata di topolini nel prato, è il virus che prende e tempra l’organismo. Il più ampio Mondo Reale è il mondo della natura, e noi parte di essa attraverso l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo. La natura non è né bella né brutta, avara o generosa a seconda del nostro umore o interesse.
La natura è, con leggi e meccanismi propri, del tutto selvatica. La natura non è un mondo gratis, nel senso che non ci appartiene, siamo noi che apparteniamo ad essa.
Ciò per cui l’obiettivo bioregionale è quello di riportare l’essere umano e le sue attività, culture e stili di vita all’interno dell’economia della natura, attraverso il buon senso di una cultura della reciprocità e del limite. E in questo le bioregioni non sono altro che il teatro della pratica, il qui e ora dove assumerci le nostre responsabilità nel più ampio riequilibrio planetario.
Articolo tratto da Arianna Editrice
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Provare per credere. Calorosamente, Luca.