Secondo i dati registrati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria, aggiornati al 19 febbraio 2008 il quadro dei primi 51 giorni dell’anno è già allarmante: 40 giorni di superamento a Frosinone e Torino, 38 giorni a Cesena, 36 a Modena e Lucca contro i 35 giorni all’anno consentiti dalla legge. E non solo: altre 10 città hanno già raggiunto o oltrepassato 30 giorni di superamento del limite medio giornaliero per le polveri sottili di 50 μg/mc, apprestandosi anch’esse a superare presto il tetto massimo.
“La situazione è preoccupante, e non solo per il numero elevato di superamenti e le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l’allarme – ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente –. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dello scorso anno e di quello ancora precedente”.
Il PM10 non cala. L’emergenza non cambia, i problemi rimangono gli stessi e i provvedimenti adottati nel tentativo di risolverli pure. Purtroppo non aiuta una normativa europea che fissa precisi standard di qualità dell’aria, ma purtroppo non punisce chi non rispetta le soglie previste dalla legge. Attualmente, infatti, non è presente un sistema sanzionatorio utile a spronare gli amministratori ad attuare interventi realmente efficaci per migliorare la qualità dell’aria.
“Car sharing, taxi collettivi, intermodalità tra bicicletta e treni metropolitani: sono tanti gli strumenti che si possono attuare nel nostro paese per sviluppare un trasporto pubblico efficiente, differenziato e competitivo con il mezzo privato. Per vincere la sfida della mobilità urbana – ha aggiunto Vittorio Cogliati Dezza presidente nazionale di Legambiente – i sindaci devono mettere in campo misure volte a ricavare i fondi per gli interventi necessari, sulla scia del road pricing di Milano attivo dal gennaio 2008. Il pedaggio per entrare con le quattro ruote nei centri urbani è un provvedimento in cui crediamo, forti delle esperienze positive di riduzione di traffico e inquinamento in grandi città come Londra e Stoccolma. È indispensabile però – conclude Cogliati Dezza – che i proventi siano interamente investiti nel potenziamento del trasporto pubblico: solo così potrà davvero essere uno strumento utile per combattere smog e congestione, liberando i polmoni dei cittadini e le strade della città”.
24 Febbraio 2008 - Scrivi un commento