18 Giugno 2009
Gaia pianeta che vive

Cara/o TerraNauta,
l'estate è arrivata e con essa luce e calore (tanto calore).
Mancano solo le vacanze, ma quelle per scelta o per necessità ci raggiungeranno presto...

Nel frattempo ti voglio segnalare un evento da non perdere: il 27 e il 28 giugno, sulle colline di fronte ad Assisi, si terrà un seminario condotto da Stephan Harding che "utilizzerà" i principi dell'ecologia profonda e della Teoria di Gaia (che sono i principi che  stanno alla base del paradigma culturale che ci spinse nel 2004 a creare Terranauta) per dimostrare come possiamo ampliare ed espandere il nostro senso di appartenenza al Pianeta Terra e a tutte le sue forme viventi. Il fine dell'evento è quindi quello di contribuire a diffondere una sensibilità ecologica concreta che può essere applicata alla ricerca di una società finalmente sostenibile e fornire una piattaforma per la trasformazione del nostro stile di vita. Più che un evento quindi un incontro: un incontro con Harding, un incontro con te stesso, un incontro col pianeta.

Nel frattempo notizie contrastanti ci raggiungono tra una sudata e l'altra. La mania degli orti continua. Dopo Michelle Obama alla Casa Bianca anche la Regina Elisabetta ha deciso di inaugurare un orto a Buckingham Palace. Il Italia, invece, Nicola Savio (famoso quanto le lady anglosassoni grazie alla sua rubrica su Terranauta e al suo blog) per una volta lascia da parte le "fatiche dell'orto" e ci racconta come fare il pane in casa senza nemmeno doverlo impastare. Un vero colpo di genio per gli amanti dell'ozio e per chi "ha sempre troppo poco tempo" per fare le cose.

Alessandra Profilio, invece, ci propone un'intervista con Giorgia Cozza, autrice di "Bebè a costo zero": tema dell'intervista i pannolini lavabili, per una volta proposti in modo equilibrato e non utopico. Quello dei pannolini, infatti, è un tema troppo spesso dibattuto in modo superficiale. Se è un dato incontrovertibile che i pannolini "tradizionali" (quelli usa e getta) sono una delle principali fonti di rifiuti non riciclabili è anche vero che tra il dire e il fare c'è di mezzo la società moderna e i ritmi che questa spesso ci impone. Noi siamo  profondamente convinti che i pannolini lavabili debbano essere la soluzione, ma ci rendiamo conto che la gente, nella vita quotidiana, incontra mille difficoltà e siamo contenti che Giorgia Cozza abbia scritto il suo libro cosciente di ciò.

Accanto ai toni pacati di Alessandra e Giorgia troviamo poi l'urlo di Andrea Bertaglio che si scaglia contro l'obsolescenza pianificata che ci obbliga ad acquistare oggetti sempre nuovi che durano sempre meno. In questo caso la politica dei "produttori" è spietata: per assicurarsi future vendite, infatti, bisogna create "merci" destinate a scadere nel tempo più breve possibile.

Non è tutto. Mentre in Occidente si consuma in modo sempre più futile, gli stessi paesi Occidentali stanno attuando delle vere e proprie politiche coloniali ai danni dei paesi più poveri che si trovano ancora una volta espropriati delle loro risorse e dei loro diritti. Vogliamo continuare ad essere complici?

Ma mentre io continuo a scrivere il caldo non sembra darci tregua. Ed ecco che gli abitanti delle Maldive si preparano a trasformarsi nei prossimi "rifugiati del clima" in fuga dal mare che sommergerà le loro isole. Nel frattempo il deserto avanza. Secondo l'Onu solo attraverso una collaborazione internazionale tra i diversi paesi si può fermare questo processo che pare inarrestabile.

E non è tutto. Le multinazionali del petrolio, per non essere da meno rispetto a quelle alimentari, hanno deciso di superare se stesse: la Shell, infatti, grazie a due leggi americane che consentono ai cittadini stranieri di denunciare negli Usa violazioni dei diritti umani compiute in altri paesi,  ha dovuto rispondere alle accuse di complicità nell’omicidio dello scrittore nigeriano Ken Saro Wiwa e di altri otto militanti di un movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni. Sembra impossibile credere che compriamo la benzina da autentici assassini (o complici di assassini) eppure la Shell non è certo l'unica compagnia coinvolta in scandali simili. La notizia va comunque considerata come un passo avanti verso la fine dell’impunità delle grandi compagnie. A quando la class action in Italia?

Avrei molte altre notizie da segnalarti, ma visto il caldo e il week end che si staglia all'orizzonte preferisco salutarti e rimandarti alla newsletter della prossima settimana.
Ti saluto con un augurio di "gandhiana memoria": sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo!

Daniel Tarozzi

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