Così, in una lettera aperta il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza invita il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo a intervenire al prossimo vertice dei governatori delle Regioni del Nord Italia per trovare una soluzione al problema dell’inquinamento atmosferico nell'area della Pianura Padana.
“Il confronto con le politiche adottate da altre regioni europee altrettanto ricche e inquinate - prosegue il presidente di Legambiente nella missiva - ci dice che è possibile intervenire con efficacia per risolvere i problemi più drammatici. Conosciamo il suo interesse per la realizzazione nelle nostre città di quartieri ad emissione zero. Per questo mi rivolgo a Lei con fiducia, perché la procedura di infrazione aperta dalla Commissione nei confronti dell'Italia sia accolta come uno stimolo a recuperare il tempo perduto e ad avviare politiche efficaci che riducano i gravi danni dell’inquinamento dell’aria”.
La principale scelta strategica nella lotta all'inquinamento atmosferico che potrebbe essere adottata rapidamente in Pianura Padana e nelle principali aree urbane italiane, consiste nell’abbassamento della velocità massima in tutte le autostrade e superstrade italiane in occasione di ogni superamento di inquinamento nella provincia attraversata, così come accade in tutte le nazioni europee confinanti.
Un abbassamento nel rispetto dei limiti di velocità che Legambiente considera particolarmente efficace sui veicoli commerciali, anche per motivi di sicurezza. Tra le proposte dell’associazione c’è poi l’estensione e il coordinamento delle Aree a Limitate Emissioni chiamate all’estero Low Emission Zone) già avviate in alcune Regioni e Comuni italiani. A favore di questa strategia l’associazione porta all’attenzione del Ministro Prestigiacomo un confronto: la LEZ di Londra comprende una superficie di 1.580 Km^2 e 7,5 milioni di abitanti, mentre l’area Ecopass di Milano solo 9 Km^2 e 100 mila abitanti. Ma non c’è solo la Gran Bretagna tra le nazioni che hanno messo in campo provvedimenti di limitazione del genere. La Germania è il Paese con il maggior numero di città (oltre 70) che hanno istituito, o stanno per farlo, una zona a bassa emissione per combattere l'inquinamento da traffico. Quasi tutte le grandi città ne hanno una ma anche le città più piccole stanno seguendo il loro esempio. In Olanda c’è un ampio programma di Low Emission Zone che coinvolge una quindicina di città. Il divieto riguarda solo i mezzi commerciali diesel al di sopra delle 3,5 tonnellate che per circolare devono soddisfare precisi standard di emissione. In Austria, anche se non esiste una vera Low Emission Zone sono state introdotte alcune limitazioni alla circolazione su un tratto dell'autostrada A12.
“Occorre però un’attivazione delle competenze nazionali - prosegue Cogliati Dezza - dai controlli della Polizia stradale alla disciplina delle emissioni industriali e un aiuto esplicito alla Commissione per ottenere strumenti e finanziamenti speciali per la lotta all'inquinamento”. Altri due gli ingredienti fondamentali che Legambiente suggerisce: un forte sostegno politico ed economico alle tecnologie e alle innovazioni di sistema e di prodotto che possano ridurre efficacemente le emissioni inquinanti entro il 2011. Dai filtri anti-particolato sui diesel (che vorremmo obbligatori da subito sui nuovi camion e le nuove auto) al risparmio energetico sugli edifici (compresi pannelli solari), al trasporto pubblico e la mobilità sostenibile. “Sia in Italia che in Europa - sottolinea poi Legambiente - quando ben preparate e organizzate, le domeniche senz’auto sono state un’utile occasione di sensibilizzazione e di valorizzazione della qualità della vita urbana”.
5 Febbraio 2009 - Scrivi un commento