È l’ora del tè

Lo sapevate che i figli del Sol Levante pur essendo tra i fumatori più incalliti del mondo sono quelli che si ammalano meno di tumore? Il merito pare sia da imputare ad un insospettabile elisir di lunga vita, il tè verde, una sorta di panacea che in ambito medico sta oggi riscuotendo grande interesse.

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di Liana Zorzi


Ci sono voluti quattromila anni perché arrivasse anche da noi la notizia che il tè verde è un elisir di lunga vita! Avevamo già capito che questa bevanda possiede una marcia in più rispetto all’amato caffé, tanto che la pubblicità di una nota azienda recita che “…è buono qui (al gusto), ed è buono qui (al cuore)”. La verità, però, è che soltanto il tè verde (e non quello inglese o nero di solito riservato agli occidentali) possiede le proprietà benefiche che tanto hanno stupito ricercatori e scienziati di tutto il mondo. In Giappone, dove la bevanda per eccellenza è il tè rigorosamente verde preparato secondo riti antichi, è stata infatti riscontrata una situazione definita “il paradosso nipponico”: i figli del Sol Levante sono tra i più forti fumatori al mondo ma sono quelli che si ammalano meno di tumore al polmone. La risposta, secondo gli esperti, si troverebbe proprio nel tè verde, un infuso che accompagna la vita quotidiana di ogni giapponese. Proprio per questo, l’interesse degli oncologi verso tale antica bevanda è cresciuto a dismisura, portando a stupefacenti scoperte.

Il tè verde contiene proteine (15 %), glucosidi solubili (<5%), vitamine (vitamina C a livelli comparabili con quelli del limone, vitamine del gruppo B, E, K), elementi minerali come fluoro e zinco, manganese, potassio, magnesio (4-9%), nonché basi puriniche (2-4%) rappresentate da caffeina, alcuni potenti antiossidanti, detti polifenoli (30%), e carotenoidi. I polifenoli sono costituiti da acidi fenolici (clorogenico, caffeico, gallico), tannini idrolizzabili, flavonoidi e epiafzelechina: tutte sostanze che hanno una spiccata attività antiossidante. Ma il tè verde non è soltanto un potente antiossidante; secondo i test effettuati in laboratori cinesi, americani, francesi e svedesi (Karolinska Institute di Stoccolma) ha anche proprietà antitumorali e antivirali. I primi studi importanti risalgono a più di dieci anni fa e sono ormai molteplici le ricerche pubblicate su riviste autorevoli: da Jama, il Journal of American Medical Association, a Lancet, dal British Medical Journal al Japan Journal of Clinical Oncology. Tali ricerche hanno dimostrato come in molti casi le sostanze contenute nel tè verde siano in grado di rallentare o addirittura arrestare sia la trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali che la loro crescita e diffusione, oltre a bloccare lo sviluppo dei vasi sanguigni che nutrono la massa tumorale. Il merito è da ascrivere soprattutto all’Egcg (cioè l’epigallocatechina-3-gallato), un polifenolo (flavonoide) presente nel tè verde in quantità rilevanti (25%), molto più che in quello nero che ne ha solo il 4%. Anche il cuore sembra trarre beneficio dal tè verde. Usando una tecnica che consente di studiare contemporaneamente le fasi iniziali e quelle avanzate dell’accumulo di placche nelle arterie di un topo, alcuni ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center hanno scoperto che un composto antiossidante presente nelle foglie di tè verde, pur non eliminando le placche già formate, riduce significativamente la formazione di nuove placche nella carotide inibendo dunque lo sviluppo di ulteriori depositi; i risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista Circulation.


Il consiglio degli scienziati che hanno condotto la ricerca è di assumere due tazze al giorno di questa bevanda in quanto i flavonoidi contenuti in due cucchiaini di tè verde in infusione contribuiscono a ridurre del 50% il rischio di arterosclerosi. E ancora, secondo ricerche compiute da alcune università americane, le catechine del tè verde hanno un’efficacia 20 volte superiore a quella della vitamina E (simile soltanto alla papaya) e sono addirittura 100 volte più attive della vitamina C. Il tè verde, inoltre, ha la capacità di migliorare la flora batterica intestinale aiutando la digestione ed è un alleato nel dimagrimento, perchè aumenta la velocità con cui l’organismo brucia i grassi. Presso l’Università di Ginevra, peraltro, è stato scoperto che i suoi estratti fanno salire in maniera significativa (4%) il consumo giornaliero di calorie. Questo effetto non dipende soltanto, come si potrebbe pensare, dalla caffeina presente nel tè – che pure viene inserita in molti farmaci dimagranti proprio per la sua capacità di accelerare il metabolismo – ma è fornito ancora una volta dalle catechine che aumentano la termogenesi: il nostro corpo produce più calore con il risultato di bruciare più grassi, senza effetti dannosi a carico di cuore e sistema nervoso.

Tra le tante ed importantissime proprietà va aggiunto che il tè verde è anche un elisir anti stanchezza, contiene proprietà rimineralizzanti utili per pelle, capelli e ossa, combatte efficacemente i radicali liberi, rallenta i processi di invecchiamento, risulta utilissimo per tamponare gli effetti negativi del fumo, aiuta la coagulazione del sangue grazie alla presenza di vitamina K e quindi favorisce la cicatrizzazione delle ferite.

Questa bevanda, infine, è utile nel rafforzamento del sistema immunitario, neutralizza l’acidità di stomaco e sembra essere efficace anche come anti carie grazie alla presenza di fluoro.

Dinnanzi a tanta bontà, la medicina, in particolare quella anti-aging, ha iniziato a prendere in considerazione la somministrazione di tè verde come terapia. Durante alcuni corsi per medici, infatti, si insegna addirittura quali tipi di tè verde consigliare ai propri pazienti e quale metodo d’infusione utilizzare per ottenere i maggiori benefici.

Ecco quindi i consigli: il tè più salutare è quello ottenuto dall’infusione di foglie che, appena raccolte, vengono “lavate” a vapore e subito seccate per impedirne la fermentazione.

Soltanto in questo modo si ottiene il tè verde con una maggiore quantità di catechine e di altri polifenoli pur riscontrando una lieve perdita di teina (o caffeina). Per mantenere inalterati i principi attivi bisogna dunque preparare il tè seguendo alcuni importanti accorgimenti: mettere un paio di grammi di tè (un cucchiaino piccolo) sul fondo della tazza e riempirla con acqua calda non superiore a 60°C (l’acqua bollente deteriora le foglie del tè verde).

Dopo aver lasciato le foglie in infusione per due-quattro minuti, filtrarle, aggiungere eventualmente limone e zucchero, ancor meglio miele, ma ricordarsi di non aggiungere latte in quanto proprio la caseina rischia di neutralizzare i polifenoli, le componenti più benefiche del tè verde. Ed ecco servito il tè della salute!

30 Agosto 2008 - Scrivi un commento
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Un lettore ha commentato questo articolo:
4/9/09 16:26, Maria Cristina ha scritto:
Io ho letto (nel libro 'Anticancro' del dottor David Servan-Schreiber, Sperling & Kupfer, pag 152/154) che "la liberazione delle catechine richiede un'infuzione prolungata, dai cinque agli otto minuti, meglio se si arriva a dieci..." e che va bevuto "entro l'ora seguente (oltre tale termine i polifenoli scompaiono).." e, infine, che "il consumo ideale è di sei tazze".
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