Il WWF dimostra il proprio disappunto per la decisione dell’ultima ora dei Capi di Stato europei che hanno imposto un accordo del genere “prendere o lasciare”, riducendo significativamente le possibilità del Parlamento Europeo di migliorare le decisioni prese.
Questo accordo chiaramente non è sufficiente ad affrontare la sfida dei cambiamenti climatici, né a rispettare l’obiettivo dell’Europa di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C rispetto ai livelli pre-industriali. Al contrario, se il mondo intero si comportasse come l’Europa, il Pianeta sarebbe definitivamente avviato a perdere i ghiacci che coprono la Groenlandia e molte città sarebbero minacciate dall’innalzamento del livello del mare.
La settimana scorsa, al summit delle Nazioni Unite a Poznan, l’Europa ha esortato tutte le nazioni industrializzate a tagliare le emissioni del 30% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990. “La decisione odierna dell’Europa è ampiamente al di sotto di quell’ambizione e sta ingannando sia la questione climatica che i cittadini” continua la Midulla.
Il WWF chiede ai Paesi europei di attuare il massimo delle riduzioni di emissioni all’interno del proprio territorio e di non utilizzare crediti esterni. Con una ferrea normativa sull’efficienza energetica e le energie rinnovabili, l’obiettivo del 20% si può facilmente raggiungere anche all’interno dei confini europei.
16 Dicembre 2008 - Scrivi un commento