Lo scioglimento dell’Artico procede a un ritmo più veloce del previsto. Le precedenti stime hanno dovuto fare i conti con la scomparsa, nell’ultimo anno, di ben 4,13 milioni di chilometri quadrati di ghiacciai. All’origine del fenomeno vi sono, infatti, i tanti flussi di acqua più calda del normale che arriva dall’oceano Pacifico e da quello Atlantico, sintomo dell’inquinamento diffuso delle acque marine. “Ritengo che gli attuali modelli climatici”, ha dichiarato il Professore Maslowski della American Geophisical Union, “non tengano nel giusto conto la quantità di calore trasportato alle acque ghiacciate dalle correnti oceaniche”.
Se non saranno presi immediati provvedimenti al fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai vi saranno conseguenze molto gravi per l’intera popolazione. L’innalzamento della temperatura e dunque la scomparsa delle zone polari farà aumentare il livello del mare con effetti a catena: aumento di inondazioni e precipitazioni, fiumi in piena, riduzione della disponibilità di acqua dolce ed epidemie di colera e malaria. L’aumento delle ondate di caldo, spesso accompagnato da maggiore umidità e inquinamento è un fenomeno già registrato nei maggiori centri urbani dell’Europa occidentale e gli alluvioni degli ultimi anni sono la conferma della grave situazione di malessere del nostro pianeta. L’innalzamento della temperatura determinerà così cambiamenti climatici che a loro volta si rifletteranno sulla capacità di sopravvivenza della specie umana.
29 Gennaio 2008 - Scrivi un commento