Così Legambiente, per bocca del suo presidente Vittorio Cogliati Dezza commenta la notizia della proposta del ministro dell’ambiente per salvare gli incentivi alle rinnovabili presentata oggi dal suo dicastero.
“E’ una decisione che appoggiamo con convinzione - continua Cogliati Dezza - alla quale però debbono seguire i fatti. Quella modifica colpisce le tasche dei cittadini e delle imprese che hanno voluto investire in tecnologie pulite; colpisce duramente un settore in grado di garantire numerosi posti di lavoro e sviluppo pulito; condanna alla disfatta la battaglia per contrastare i mutamenti climatici e raggiungere gli obiettivi vincolati del protocollo di Kyoto. Il ministro dell’Ambiente deve quindi sostenere la sua cancellazione senza cedimenti, schierandosi a fianco delle associazioni e dei cittadini che l’11 dicembre saranno in piazza, di fronte Palazzo Chigi a Roma, per sostenere le ragioni del clima e i diritti di quanti vogliono vivere in un paese più moderno e sostenibile scegliendo l’efficienza e le fonti rinnovabili”.
Aggiunge Edoardo Zanchini, responsabile energia dell’associazione, "come potremo affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti se smantelliamo quel poco di normativa esistente a sostegno delle fonti pulite e dell’efficienza?"
Per il solo 2008 sono attese infatti circa 130mila istanze di detrazione, pari ad altrettanti interventi mirati a ridurre gli sprechi e la nostra dipendenza dalle fonti fossili. Cancellando gli incentivi scompariranno anche per le casse pubbliche gli introiti delle tasse che si sono generati nei due anni di incentivo. “Altro che il Bancomat citato da Tremonti - ha continuato Zanchini - questo provvedimento è stato solo positivo per il bilancio dello Stato. Ed è assurdo che mentre Francia, Germania e Spagna continuano ad investire in questo settore per rilanciare l’economia e contemporaneamente ridurre le emissioni di gas serra, il governo italiano insista nella sua battaglia solitaria contro l’innovazione e l’ambiente, relegandoci in una odiosa posizione di retroguardia”.
2 Dicembre 2008 - Scrivi un commento