Vivere Ecologico

Eco-star: ambientalisti famosi

Chi ha detto che i belli sono “belli e basta”? Alcune tra le star più celebri e più affascinanti del mondo nutrono un profondo rispetto nei confronti dell’ambiente, si preoccupano di tutelarlo e sfruttano la loro immagine ed il loro talento per sensibilizzare il pubblico riguardo la crisi ecologica.

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di Alessandra Profilio


Belli, ricchi, famosi e… ecologicamente corretti.

Nel magico firmamento dello star system alcune stelle brillano per il loro impegno nei confronti del pianeta e dei suoi abitanti. A dispetto di chi li vuole tutti belli e basta o, in altri casi, belli e maledetti, molti vip si distinguono dagli stereotipi per l’attenzione verso le principali problematiche della nostra epoca.

È ormai assodato che se un divo di Hollywood sfoggia un abito stravagante o un’insolita acconciatura il giorno seguente questo look diviene una moda. Allo stesso modo, purtroppo, se la top model del momento è una donna pelle ed ossa, l’eccessiva magrezza diventa la meta più ambita da milioni di adolescenti.

Grazie al loro carisma ed alla popolarità riscossa, i famosi lanciano dunque tendenze e stili di vita. Perché non approfittare di questa influenza per trasmettere messaggi positivi?

E infatti, accanto alle tante “bad girls” e gli altrettanti “bad boys”, c’è anche chi, nonostante l’ebbrezza del successo, non rinnega alcuni valori fondamentali e, anzi, sfrutta il proprio fascino per diventarne portavoce.

Alcune tra le donne più sexy del mondo, ad esempio, hanno prestato la loro immagine per un’ importante campagna della PETA, associazione a sostegno dei diritti degli animali.


La cantante Natalie Imbruglia ha posato nel 2008 per la campagna della PETA "Meglio nuda che in pelliccia"
A posare senza veli per dimostrare che è “meglio nuda che in pelliccia” è stata nel 2008 Natalie Imbruglia. Prima della cantante australiana, negli anni scorsi, altre bellissime come Pamela Anderson, Eva Mendes e Kim Basinger si sono spogliate in nome della stessa causa. Se lo spogliarello dell’ex bagnina di Baywatch ha suscitato soltanto l’entusiasmo generale, c’è stato però in passato anche chi ha ricevuto feroci critiche per la sua palese dimostrazione di incoerenza. Duramente attaccata dalla stampa è stata, infatti, Naomi Campbell che, dopo essere stata negli anni ’90 testimonial della PETA, si è poi mostrata in giro e sulle passerelle con capi in pelo. Quando si dice “predica bene e razzola male”…

Mentre la venere nera, in barba alle sue dichiarazioni pubbliche, si rimette la pelliccia, Julia Roberts mostra invece il suo impegno ecologico attraverso sane abitudini quotidiane. «La mia energia in questo momento è tutta sull'ambiente, perché anche qui ciascuno di noi nel suo piccolo può essere d’aiuto. Sono ossessionata dalla spazzatura, cerco di produrne di meno. Sto insegnandolo anche ai bambini, piantiamo assieme le nostre piante, ricicliamo. E cerchiamo di sprecare meno», ha dichiarato tempo fa la Pretty Woman.


Natalie Portman ha lanciato una linea di calzature realizzate con materiali di origine vegetale.
Eppure non è la Roberts la star “più eco”. Secondo la classifica (stilata qualche mese fa) del sito ambientalista Grist.org, la più attenta alle problematiche della Terra è Natalie Portman che, oltre ad aver partecipato a molte campagne di sensibilizzazione ecologiste, ha lanciato una sua linea di calzature realizzate con materiale di origine vegetale.

A seguire l’attrice israeliana nella classifica sono Cameron Diaz, Brad Pitt e Leonardo Di Caprio.

Quest’ultimo, approdato al successo con il suo Titanic, si è facilmente liberato dal rischio di affondare nel dimenticatoio delle ragazzine, insieme ad altri idoli “usa e getta”, e si è rivelato, piuttosto, un valido professionista ed una persona tutt’altro che superficiale.

Sin da piccolo amante della natura e rispettoso verso l’ambiente, Di Caprio ha fatto costruire la sua nuova casa con materiali che garantiscono un bassissimo impatto ambientale ed ha voluto l’installazione dei pannelli solari. Impegnato non soltanto nel privato ma anche nella sfera pubblica, l’attore ha creato un’associazione che segue insieme alla madre, la “Leonardo Di Caprio Foundation”. Sul sito dell’associazione è possibile vedere i due cortometraggi da lui creati e narrati: Global Warming, in cui viene spiegato quanto il riscaldamento terrestre comprometta la sopravvivenza degli ecosistemi, e Water Planet, che presenta le drammatiche condizioni di carenza d’acqua di intere popolazioni a fronte dello spreco che ne fanno i Paesi industrializzati.


"The 11th hour", documentario di Leonardo Di Caprio sulla questione ambientale

La star è inoltre regista e produttore del documentario “The 11th hour”, l’undicesima ora, ovvero la penultima in cui si può ancora agire prima che sia troppo tardi.

Il film-documentario (commercializzato in uno speciale packaging biodegradabile e prodotto con sole energie rinnovabili) riguarda le crisi ambientali causate dall’azione dell’uomo. Riportando le opinioni di grandi personalità del mondo politico e scientifico, “The 11th hour” mostra le cause dell’attuale situazione ambientale e propone le possibili strade da intraprendere prima che le condizioni del pianeta diventino irrecuperabili.

Scopo del documentario è raccogliere fondi per la causa ambientalista (i proventi non andranno al regista) e sensibilizzare il pubblico su una questione così importante ed allo stesso tempo così trascurata dai media tradizionali. Leonardo Di Caprio è convinto, infatti, della necessità di informare in modo chiaro la gente riguardo una questione a suo avviso estremamente sottovalutata, in particolare negli Stati Uniti, uno dei paesi che più consuma al mondo.


“In televisione invece di dar spazio alle opinioni degli scienziati che sono concordi al 95% sul fatto che stiamo distruggendo il nostro pianeta, vengono proposte le tesi delle persone dissenzienti che sono solo il 5%. In questo modo si finisce per mettere in secondo piano la realtà delle cose”, ha dichiarato Di Caprio in un’ intervista nel 2006. A due anni di distanza quest’affermazione appare ancora attuale: tuttora la televisione tradizionale non lascia molto spazio agli urgenti problemi del pianeta.

Anche per questo motivo è da ammirare la volontà di chi, anziché vivere soltanto di quelle frivolezze che spesso caratterizzano il mondo dello spettacolo, decide di sfruttare la propria fortuna e la propria fama per far riflettere sulle questioni più concrete e più gravi della nostra epoca.

25 Novembre 2008 - Scrivi un commento
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