Solo dopo le dichiarazioni incoraggianti dell'assessore, gli attivisti hanno lasciato la centrale a carbone di Fiume Santo, scendendo dai nastri trasportatori e dalle gru. Almeno nelle dichiarazioni, infatti, sembra che la regione Sardegna voglia intraprendere sul serio un cambio di rotta.
È un grande risultato verso l'Europa proprio mentre il governo rema contro.
La E.ON - proprietaria della centrale a carbone - ha deciso, invece, di non rilasciare dichiarazioni, nonostante gli inviti fatti da Greenpeace riguardo alla riduzione delle emissioni di CO2.
Sono già diverse le attività di Greenpeace contro E.ON in Europa.
Greenpeace continuerà a fare pressione sull'azienda per ottenere quanto prima un incontro con il vertice E.ON e un confronto sulla nuova politica industriale.
21 Ottobre 2008 - Scrivi un commento