Vi è una diffusa convinzione che si possano contrastare i cambiamenti climatici (per esempio con il ricorso alle fonti di energie alternative), e che ciò possa anche avere una ricaduta positiva sull’economia europea più in generale.
Nonostante la serietà del problema da tutti riconosciuta, il 60% degli intervistati dichiara di ritenere il processo di cambiamento climatico non inarrestabile, il 61% degli europei (in Italia solo il 49%) ha dichiarato di avere attuato delle misure personali per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Tutti concordi però nel constatare che non si sta facendo abbastanza per sconfiggere questo problema. Viene tuttavia riconosciuto un maggior impegno in tal senso da parte dell’Unione Europea, seguita dai governi nazionali e dai cittadini nel loro vivere quotidiano; un impegno minore viene invece riconosciuto alle imprese.
Sul fronte della disponibilità economica per contribuire ad arrestare i cambiamenti climatici, il 44% dei cittadini europei sarebbe anche disposto a pagare di più per l’utilizzo di energia pulita. Tra gli intervistati di tutti i paesi, quelli più sensibili e informati, oltre che inclini a pagare di più, risultano essere uomini, in particolare nella fascia generazionale tra i 25 e i 39 anni. La propensione ad un maggiore sforzo economico aumenta tra coloro che dichiarano di essere ben informati.
Questi i dati europei. A chi, come noi, vive in Italia forse queste cifre sembreranno poco credibili. In particolare, sembrano molto lontane dalla realtà del nostro paese affermazioni come “si sta facendo abbastanza per sconfiggere questo problema” o quelle che riguardano la disponibilità “a pagare di più per l’utilizzo di energia pulita”.
In Italia, infatti, il dibattito politico, incredibilmente, è ancora concentrato sul nucleare e sul “carbone pulito” mentre la maggior parte della popolazione vive pervasa da una vecchia mentalità secondo la quale spetta ai potenti risolvere i nostri problemi.
Chissà se un giorno anche noi potremo dirci europei.
5 Ottobre 2008 - Scrivi un commento