Questi rari e grandi uccelli neri dal lungo becco rosso sono giunti in Toscana “guidati” da un’equipe di ricercatori, vere e proprie “madri adottive umane”, che mirano a reinsegnare a questi uccelli l’antica rotta migratoria verso Sud, utilizzando un deltaplano che li affianca nel volo, proprio come una vera madre. Con la progressiva scomparsa delle paludi e delle isole che segnavano la rotta della migrazione (e offrivano riparo per le soste), gli ibis eremita hanno infatti dimenticato il loro istinto di viaggiatori, rinunciando a migrare verso i luoghi più caldi. L’obiettivo di questa peculiare tecnica quindi è quello di intervenire sull'apprendimento delle rotte migratorie, in modo da poter utilizzare in futuro quanto acquisito per integrare le popolazioni naturali esistenti (Siria e Marocco).
L'Oasi di Orbetello sarà la loro area di svernamento, date le particolari condizioni ambientali che consentono un’accoglienza ideale per la specie. Da oggi fino alla loro prossima migrazione, gli ibis verranno lasciati alle cure dello staff WWF, che inizialmente si occuperà di rendere gli animali socievoli per la loro manipolazione, cercando di trascorrere il maggior tempo possibile con il giovane stormo. Provvederanno quindi alla loro alimentazione, alla loro salute, e gli applicheranno dei GPS a zainetto che consentono di registrare quotidianamente gli spostamenti degli uccelli, controllando periodicamente il loro peso. Ogni giorno verranno registrati i parametri meteorologici e la presenza/assenza degli individui. Se l'apprendimento ha funzionato, gli uccelli ritorneranno da soli in Baviera una volta raggiunta la maturità sessuale (2° o 3° anno).
Zona umida di importanza internazionale, Orbetello rappresenta l’Oasi storica del WWF Italia, oltre ad essere un prestigioso “polo” naturale per la ricerca in campo ambientale. Numerosi gli studi di conservazione avviati e seguiti all’interno dell’Oasi WWF Laguna di Orbetello: dall’inanellamento delle anatre per studiarne i processi migratori, agli studi sull’aviaria in collaborazione con l’INFS. L’Oasi, che protegge 1553 ettari di laguna, è inoltre un importante “cantiere” per l’osservazione e lo studio dei cambiamenti climatici in Italia.
…E INTANTO LA CACCIA RIAPRE SOTTO CATTIVI PRESAGI
La stagione venatoria 2008 si è riaperta al limite della legalità nazionale ed europea, confermando i cattivi presagi delle settimane passate. Dal primo settembre, infatti, 15 regioni su 20 hanno approfittato della preapertura, prevista come eccezione solo per poche specie migratorie, per aprire ufficialmente la caccia anche alla fauna stanziale. 7 regioni hanno approvato la caccia in deroga a specie protette, nonostante l’Italia stia per essere condannata dalla Corte di Giustizia Europea per una procedura d’infrazione sulle deroghe illegittime aperta nel 2006. Ed è notizia di questi giorni la proposta del Ministero dell’Ambiente, che il WWF ha chiesto di ritirare, che allenterebbe la normativa vigente sulla caccia nelle aree Natura 2000 - Zone a Protezione Speciale (ZPS) e Siti di Importanza Comunitaria (SIC) - modificando un decreto che, seppure migliorabile, risponde alle richieste dell’Unione europea e ha permesso all’Italia di uscire dalla procedura d’infrazione aperta nel 2006 proprio sulla scorretta attuazione della direttiva Habitat e Uccelli in Italia.
I CRAS WWF IN ALLERTA: GIA’ ARRIVATI I PRIMI ANIMALI FERITI
Sono già arrivati diversi animali appartenenti a specie protette - come sparvieri, gheppi e poiane - nei Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS) del WWF, ospedali dedicati alle specie in pericolo e alla fauna selvatica, che ogni anno ricevono e curano gli innumerevoli animali appartenenti a specie protette che restano vittime dei tanti casi di bracconaggio e di chi non rispetta le regole.
LA PETIZIONE ONLINE
Il WWF ha attivato un'azione di pressione on line per fermare la caccia in deroga e salvare, tra gli altri, piccoli uccelli canori come pispole e fringuelli. La petizione su www.wwf.it
22 Settembre 2008 - Scrivi un commento