Questo il commento della LAV in relazione all’emendamento presentato dal Governo al decreto sull’emergenza rifiuti, che prevede la fusione di APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente), INFS (Istituto nazionale fauna selvatica) e ICRAM (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) in un unico istituto nazionale. La LAV chiede quindi di ritirare l’emendamento in questione, e auspica un’inversione di rotta nell’azione del Governo, chiedendo che questo punti i suoi sforzi verso un rafforzamento della ricerca e della tutela in campo ambientale.
Le competenze specifiche dei tre organismi, infatti, sono molto diverse. L’INFS in particolare, per il quale la LAV si augura l’immediato rientro dallo stato di commissariamento, si occupa di studi e ricerche finalizzate alla tutela ed alla conservazione della fauna selvatica, costituendo un punto di riferimento imprescindibile per le pubbliche amministrazioni, in particolare Provincie e Regioni delegate dallo Stato alla tutela degli animali selvatici nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale.
“E’ fondamentale che gli organi di gestione dei tre istituti mantengano le loro specifiche peculiarità garantite dalla suddivisione delle competenze così come oggi determinate – commenta Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV – le emergenze ambientali sono sempre più diffuse e ricorrenti, non ha senso indebolire preziosi istituti di ricerca, costituendo super agenzie-spezzatino”.
11 Giugno 2008 - Scrivi un commento