“L’appuntamento sportivo potrà essere un’occasione per Roma - ha continuato Cogliati Dezza -, se ci si porrà, per quella data, obiettivi oggi scontati per una Capitale Europea: tutti gli spostamenti su moderni sistemi di trasporto pubblico, l’utilizzo di aree già urbanizzate senza occupazione di nuovo suolo, edifici a emissioni zero grazie alle fonti rinnovabili e all'efficienza energetica. Come Legambiente, porteremo il nostro contributo di idee e proposte, e allargheremo il dibattito alla città per fare del progetto un'occasione per migliorare la qualità della vita e non per un ulteriore diluvio di cemento”.
“La candidatura olimpica di Roma esercita un grande fascino, ma per vincere va eliminata da subito qualsiasi ipotesi di speculazione e di procedura accelerata tipo quelle scellerate dei Mondiali di Nuoto, come anche il CONI ha già autorevolmente affermato, e considerare intoccabili i vincoli archeologici e paesaggistici dell'area di Tor di Quinto - dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Recupero e riqualificazione sono certamente le parole d'ordine e l'unica via possibile, il parco del Tevere sarebbe un sogno finalmente realizzato, saldo zero per i metri quadri realizzati e un uso finale pubblico per le eventuali nuove strutture: sono tutte condizioni che si devono verificare fino in fondo, in particolare a Tor di Quinto dove la situazione è di particolare delicatezza. L'utilità dell'evento si deve misurare anche nella capacità di utilizzare bene i massicci investimenti che si dovranno rendere disponibili. L'unica strada per arrivare al risultato delle Olimpiadi 2020 ora è quella di lavorare ad un progetto condiviso dalla città, con un largo comitato ed un osservatorio indipendente di alto profilo, visto che tutti i grandi eventi hanno un impatto pesante su un centro urbano come Roma”.
26 Maggio 2010 - Scrivi un commento