Legambiente

Una rete di parchi per salvare il lupo

Parte Wolfnet, una rete istituzionale di parchi nazionali per la tutela del lupo. Nell'anno internazionale della biodiversità, il progetto si prefigge di proteggere una specie che, presente in abbondanza nell'appenino, si era ridotta a 70-80 esemplari negli anni '90, per poi andare incontro ad un lento e progressivo ripopolamento.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

È stato presentato il 12 febbraio a Badia Morronese (Sulmona) in provincia dell’Aquila, il progetto Life Wolfnet, nella sede del Parco Nazionale della Majella, tra i primi in Italia a predisporre e mettere in atto un sistema di sorveglianza sanitaria sulla fauna selvatica e sul bestiame monticante.

Parner del progetto sono il Parco Nazionale del Pollino; il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna; la Provincia dell’Aquila; l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana e Legambiente; altri 8 enti pubblici, tra riserve naturali, parchi nazionali e regionali, province appenniniche, hanno cofinanziato il progetto, mentre tutte le regioni interessate dalle attività hanno reso il loro supporto istituzionale.

Fino a 20 anni fa su tutto il territorio nazionale si contavano 70 – 80 esemplari di lupo appenninico – spiega Nicola Cimini, direttore del Parco Nazionale della Majella – oggi questi sono i numeri del nostro parco, 75mila ettari di territorio protetto che ospitano oltre il 78% delle specie di mammiferi (eccetto i Cetacei) presenti in Abruzzo, e oltre il 45% di quelle italiane."

L'approvazione del Progetto Life Wolfnet rappresenta il coronamento delle attività intraprese negli ultimi anni dal Parco Nazionale della Majella e ci aiuterà a uniformare i sistemi di monitoraggio e gestione della specie e a combattere la persecuzione illegale della specie”.

Il progetto mira a ridurre il conflitto con le attività di zootecnia, contrastare il fenomeno delle mortalità illegali, ridurre i rischi sanitari, minimizzare l’impatto delle attività antropiche sul ciclo biologico della specie e in particolar modo ad esportare un modello gestionale, sostenibile sul lungo termine e rimodulato sulle caratteristiche territoriali, all’interno di altre aree della rete Appennino Parco d’Europa.

Nell’anno internazionale della biodiversità è fondamentale raccontare come l’Appennino sia un contenitore di grande valore in Europa e in Italia - dichiara Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale Aree Protette e Biodiversità Legambiente – un network per la protezione del lupo, la specie bandiera di questo territorio, serve a evidenziare come progetti strategici e di rete, come Appennino Parco d’Europa (Ape), possano dare risposte sia in termini di sviluppo delle zone interne sia di protezione di habitat e specie

Le principali azioni di progetto sono:

-creazione di un Network istituzionale per l’unificazione delle procedure decisionali relative alla gestione del lupo e per la sua conservazione nello spazio APE (Appennino Parco d’Europa);

- implementazione delle procedure di accertamento dei danni causati dal lupo alla zootecnia;

- strategie mirate di prevenzione del fenomeno delle predazioni da lupo sul bestiame e mitigazione del conflitto lupo-zootecnia, adattate alle realtà locali e non sviluppate su criteri generalisti;

- attività diagnostiche e specialistiche medico-legali ed investigative di contrasto alla persecuzione illegale nei confronti del lupo, mediante le attività dei medici veterinari dei parchi e la istituzione, nei tre parchi nazionali coinvolti, di Gruppi Operativi Specialistici;

- tutela nuclei riproduttivi di lupo e rilevamento precoce delle situazioni di rischio tramite l’uso della telemetria satellitare.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Fauna delle Alpi - Mammiferi

87 specie di mammiferi selvatici presenti nelle alpi italiane, illustrate e dettagliatamente descritte in...
Continua...
Gran Sasso

Il volume raccoglie i più belli itinerari e proposte escursionistiche da fare a piedi nel parco nazionale del...
Continua...
17 Febbraio 2010 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
IN VETRINA
A partire da quest'estate, molte località italiane diventano balneabili "per decreto". In altre parole interi tratti di costa vengono dichiarati balneabili, non perché meno inquinati, ma solo perché è cambiata la legge. Legambiente denuncia la questione come un passo indietro in tema di depurazione, che lascia un deficit imbarazzante ad uno dei Paesi più industrializzati al mondo.
SITO UFFICIALE
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Mutamenti Climatici

Quante volte abbiamo ascoltato con una punta di scetticismo chi ci parlava di mutamenti di clima?Eppure negli...
Continua...
Fermiamo Mr. Burns

1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.2007: nonostante la decisione del...
Continua...
Risparmiare sui Consumi

Risparmiare energia, ridurre i consumi, riciclare correttamente i rifiuti: ecco una guida agile per...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una “ecologia di...
Continua...
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... Proteggere la Terra non...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità