Fino a quel momento le alghe si utilizzavano – e si utilizzano ancora oggi – prevalentemente nei trattamenti estetici costituendo un vero toccasana per il benessere del nostro organismo, e nelle diete per gli sportivi, i vegetariani e i vegani. Gli sportivi, ad esempio, sono soliti assumere alghe, sottoforma di compresse, come integratori.
Le alghe, infatti, grazie alla loro estrema digeribilità e all’armonico bilanciamento delle sostanze che contengono – proteine, aminoacidi e vitamine, un portentoso concentrato di sali minerali e oligoelementi – si possono considerare tra gli alimenti più completi, sono poco caloriche per il basso contenuto di zuccheri e grassi, e sono facili da utilizzare. Basta, infatti, aggiungerne piccole quantità a zuppe, legumi o verdure.
Da qualche tempo questi effetti benefici li riceve anche chi indossa un capo realizzato con tessuto di alga. Nonostante, infatti, l’invenzione sia stata realizzata 10 anni fa, solo quest’anno la nuova fibra è stata presentata al Salone Internazionale dell’accoglienza. E non è un caso che incomincia a trovare spazio adesso che si parla tanto di benessere fisico e wellness.
Il tessuto, che necessita il contatto con la pelle per rilasciare i principi benefici, protegge dai raggi UV e dai batteri, è antinfiammatorio e decongestionante, combatte i radicali liberi, facilita la circolazione del sangue e tonifica. E come se non bastasse permette un’idratazione e un rinnovamento della pelle che assorbe le vitamine, i minerali e gli aminoacidi contenuti nelle fibre degli abiti.
La fibre tessile – che contiene solo il 25% di alga bruna, dose più che sufficiente per le sue elevate potenzialità – si può lavare ad elevate temperature anche in lavatrice, così come il cotone.
Un prodotto innovativo che si affianca ad altre collezioni già in commercio come “Bambolo excellence” una linea di abbigliamento e accessori bagno realizzata in spugne di bambù e fibre naturali, morbida come il cachemire, assorbe più del cotone ed è un antibatterico naturale.
Un altro cachemire vegetale è la soia che permette di ottenere tessuti morbidi, traspiranti e antibatterici. Mentre altri capi in tessuto ecologico sono quello che si ricavano rispettivamente dalle banane e dal caffè. I primi sono utilizzati in Giappone dal tredicesimo secolo, e ancora oggi il tessuto leggerissimo ricavato viene impiegato per la realizzazione del kimono. I capi, invece, derivati dagli scarti del caffè permettono un rapido assorbimento del sudore, proteggono contro i raggi nocivi solari e cancellano gli odori. Perfetta per gli sportivi!
Non è poi così difficile credere che gli abiti possano aiutare ad asciugare il sudore e a neutralizzare gli odori, o che la pelle riesca ad assorbire vitamine e minerali da un tessuto a base di alghe; del resto un tessuto naturale fa sicuramente meglio alla nostra pelle di uno sintetico.
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