La One Experience, come ho già avuto occasione di spiegare in altri articoli di questa rubrica a cui rimando chi fosse interessato, è un "viaggio" di nove giorni nel quale si ha l'opportunità di fare piazza pulita di tutti i condizionamenti e gli schemi accumulati nel corso della propria esistenza nelle varie aree della propria vita: nascita, morte, sessualità, paure, eccetera.
Le strutture che costituiscono la One Experience non vengono descritte per non permettere alla mente di prepararsi a "sterilizzarle" interpretandole esclusivamente con la parte razionale.
Come dice il termine, si tratta di una esaltante "esperienza" di pulizia totale.
Ma l'unica struttura, potremmo anche definirla Rituale, della one Experience che viene in qualche modo descritta e proprio la smaterializzazione della propria immagine riflessa nello specchio.
Perché?
Perché è un'esperienza che viene vissuta nelle fasi finali della One, e ha la caratteristica di funzionare sempre e comunque, per tutti i partecipanti, proprio in conseguenza della pulizia (potremmo definirla una vera e propria "pulizia di Pasqua") vissuta dai partecipanti nei giorni precedenti.
Già nello scorso articolo, invitandovi a osservare l'immagine della ballerina che ruota, ho accennato come siano gli schemi, le abitudini incrostate nella mente a limitare e spesso determinare una visione ristretta della realtà.
Questo, in particolare, vale per chi vive una vita ripetitiva, schematica, e passa gran parte del suo tempo a "dormire" ripetendo gesti ed esperienze fin troppo conosciute e rassicuranti.
Quando, invece, in un'esperienza come la One Experience si riassapora il sapore della propria libertà interiore, del proprio potere personale, ecco che i confini della mente diventano più sottili, ed è possibile scegliere di andare oltre. E senza bisogno di assumere alcun tipo di sostanze allucinogene o piante maestre...
Che cosa avviene, allora, nell'esperienza dello specchio?
Al di là dei dettagli tecnici, quello che posso dirvi è che seguendo le istruzioni, si inizia ad osservare la propria immagine riflessa in uno specchio posto a poco più di mezzo metro di distanza.
Ed ecco che, lentamente, l'immagine riflessa inizia a tremolare, poi letteralmente a dissolversi. Per molti partecipanti alla One Experience è una prima reale verifica dell'illusorietà della realtà ordinaria: l'immagine della stanza rimane, quello del proprio volto scompare lentamente, un po' come il gatto di Alice nel paese delle meraviglie.
Ma questo non è il punto di arrivo, è il punto di partenza. Nel seguito dell'esperienza ecco che al posto della propria immagine quotidiana, nello specchio iniziano a comparire alte immagini che possono essere legate a questa vita, o magari a esperienze passate o future... in questo contesto, scendere nei particolari non avrebbe molta utilità ma rimane il fatto che rendersi conto che da soli, senza - lo ripeto - assumere nessun tipo di sostanze psicotrope, senza far ricorso a niente di "strano" è possibile ottenere un contatto estremamente intimo con altri aspetti di quello che si é.
Per i partecipanti alla One Experience, quest'esperienza, tra altre, è una conferma reale ed immediata del lavoro che si è compiuto nelle fasi precedenti, nel fatto che non si sta "sognando" ma che realmente qualcosa del proprio rapporto con gli schemi e le limitazioni della propria mente è cambiato per sempre: si è fatto un grande passo verso la propria Libertà.
One Experience
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grazie