Legambiente

Ecomostri: lo Scheletrone di Palmaria sarà abbattuto

Venerdì 22 maggio va giù lo Scheletrone di Palmaria, di fronte all’isolotto di Portovenere (Sp). Legambiente esulta e aggiunge una maglietta alla collezione anti-Ecomostri “Abbattuto!”

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

palmaria
Il 22 maggio sarà abbattuto lo Scheletrone di Palmaria
E quattro. Dopo il Fuenti, il Villaggio Coppola Pineta Mare e Punta Perotti, finalmente va giù un altro storico ecomostro della costa italiana. Venerdì 22 maggio sarà abbattuto lo scheletrone di Palamaria di fronte all’isolotto di Portovenere (Sp) e per l’occasione una nuova maglietta firmata Legambiente arricchirà la collezione dell’associazione ambientalista dedicata agli Ecomostri Abbattuti. La indosserà tutto il folto gruppo di volontari che saranno presenti alla demolizione e che così rivendicheranno la vittoria di una battaglia di tutta l’associazione, del circolo locale e regionale, dei numerosi blitz compiuti con Goletta Verde e di tutti coloro che hanno lottato anni perché lo scempio fosse abbattuto.

Lo Scheletrone di Palmaria fa parte della Top five degli ecomostri costieri, i cinque peggiori per cui Legambiente ha chiesto ripetutamente ogni anno d’istruire le pratiche di demolizione. Una selezione di abusi esemplari per cui chiedere l’abbattimento in corsia preferenziale che ben rappresenta lo scempio dell’abusivismo che domina interi tratti del litorale della penisola italiana.


Legambiente esulta e aggiunge una maglietta alla collezione anti-Ecomostri “Abbattuto!”
Tentativi falliti di speculazione edilizia, come questo scheletro di cemento alto 30 metri che sovrasta da più di trent’anni l’isolotto di fronte a Portovenere e che incombe sul paesaggio del Parco, un’area tra le più suggestive della Liguria. Insieme ci sono l’albergo Alimuri a Vico Equense, le palazzine sulla spiaggia di Lido Rossello ad Agrigento, il villaggio abusivo di Torre Mileto nel Foggiano e la Palafitta di Falerna sulla costa calabrese.

La vicenda dello Scheletrone inizia nel 1968 quando il Sindaco di Portovenere rilascia una concessione edilizia per la realizzazione di un albergo e di un residence di 45 appartamenti, con annessi servizi e infrastrutture. Nello stesso anno la Pretura blocca la speculazione, mette sotto sequestro il manufatto e rinvia a giudizio i titolari della società lottizzatrice, il Sindaco e l'impresa. La sentenza è poi confermata anche in appello. La Giunta comunale di Portovenere vota una delibera che rigetta definitivamente la richiesta di condono presentata dai proprietari. Il 23 maggio 2002 viene raggiunto un accordo tra la Regione Liguria, il Comune di Portovenere e la Sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria. Nel 2006 il sindaco di Portovenere dichiara che l’ecomostro sarà abbattuto interamente, spazzando via l’idea di tenere in piedi il primo piano. Nel dicembre dello stesso anno, il sindaco annuncia che la Regione Liguria ha stanziato 100mila euro per la demolizione. Venerdì 22 maggio 2009 la speranza diventerà realtà.

20 Maggio 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
3 lettori hanno commentato questo articolo:
25/5/09 12:18, Legambiente ha scritto:
Caro Giulio,
la maglietta per il momento è stata prodotta in quantità limitata in occasione dell'abbattimento. Non sappiamo ancora darti indicazioni precise su quando e se sarà messa in vendita. Ti faremo sapere! Grazie per il tuo sostegno!
21/5/09 10:17, val ha scritto:
ciao a tutti, propongo di realizzare un sito o un blog dove ognuno possa caricare foto e descrizione di ecomostri della propria zona che si vorrebbe vedere abbattuti. cosa ne pensate? io purtroppo non ho le necessarie competenze informatiche, ma se qualcuno è interessato fatevi sentire.
21/5/09 07:32, giulio ha scritto:
bene, avanti così.
vorrei comprare la maglietta ma dove?
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
IN VETRINA
A partire da quest'estate, molte località italiane diventano balneabili "per decreto". In altre parole interi tratti di costa vengono dichiarati balneabili, non perché meno inquinati, ma solo perché è cambiata la legge. Legambiente denuncia la questione come un passo indietro in tema di depurazione, che lascia un deficit imbarazzante ad uno dei Paesi più industrializzati al mondo.
SITO UFFICIALE
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Mutamenti Climatici

Quante volte abbiamo ascoltato con una punta di scetticismo chi ci parlava di mutamenti di clima?Eppure negli...
Continua...
Fermiamo Mr. Burns

1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.2007: nonostante la decisione del...
Continua...
Risparmiare sui Consumi

Risparmiare energia, ridurre i consumi, riciclare correttamente i rifiuti: ecco una guida agile per...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una “ecologia di...
Continua...
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... Proteggere la Terra non...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità