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Luttazzi si è schierato a favore della Guzzanti, ha anche partecipato alla versione teatrale di Raiot.
Sarà andato di malavoglia, non mi risulta abbiano un buon rapporto. Comunque secondo me la distinzione tra satira e sberleffo è retorica e accademica: tu fai satira nel momento in cui sei attaccato sia da destra che da sinistra. Che poi è quello che fanno Grillo o Corrado Guzzanti.

Il fatto che Striscia abbia guadagnato negli anni molta credibilità non rischia di spostare il programma da un piano metatelevisivo a uno televisivo, portandolo ad alimentare i meccanismi che prima cercava di disvelare?
Siamo ancora metatelevisivi nel momento in cui mostriamo un tarocco palese della Rai trovando un concorrente che ammette che un gioco è pilotato per poi cambiare misteriosamente versione il giorno dopo.

Un momento significativo è stato quello del “chiarimento” di Bonolis su Raiuno, con Striscia che seguiva l’arringa attraverso uno schermo. Collegandosi in diretta è più difficile essere metatelevisivi.
Non bisogna fare l’errore di vedere un fatto e costruirci sopra una teoria. Le televisione non è ne’ un’arte ne’ una tecnica. Molte cose si decidono sul momento, e quello era un momento, come direbbe Luttazzi, di sberleffo. Infatti il televisore era sormontato dalla scritta “la verità”.
E poi bisognava allungare il tempo della trasmissione visto che sapevamo che il concorrente avrebbe sforato.

Questo è un motivo molto televisivo.
Sì, ma potevamo allungare la trasmissione anche con un altro servizio, invece abbiamo scelto quel collegamento perché era più significativo.

Quella sera Bonolis vi ha attaccato usando quella che è sempre stata la vostra arma, lo svelamento dei meccanismi televisivi. Io ho apprezzato molto il momento in cui ha mostrato la costruzione del collage di interviste a suo favore. Tu cosa ne pensi?
Paolo ha lavorato a Striscia e ha dimostrato di avere anche imparato qualcosa. Comunque usando il nostro linguaggio ci ha implicitamente dato ragione.

Mi è sembrato che volesse fare l’opposto.
E’ un discorso da bambini. Ora può anche dire che l’ ha fatto per mostrare che noi manipoliamo i servizi, comunque l’ ha fatto. Poi ha anche fatto domande diverse da quelle che avevamo fatto noi nel nostro servizio al mercato. Noi alla gente chiedevamo: “ Ha visto Striscia o Affari tuoi? Cosa ne pensa?”, lui invece chiedeva: “Cosa ne pensa di Bonolis?”. Sono sfumature che influenzano molto la risposta dell’intervistato. E poi le nostre interviste erano solo un tassello all’interno di una accusa gravissima.

In effetti avete alzato molto i toni su questa vicenda. Considerando che Affari tuoi vi batte sistematicamente sugli ascolti, non avete rischiato di fare di Bonolis un martire?
“Paolina” è già un martire. Ma il nostro fine ultimo non erano gli ascolti, noi abbiamo come obbiettivo i 7 milioni di spettatori, che superiamo regolarmente. E non abbiamo neanche voluto attaccare personalmente Bonolis, che è un grande professionista: noi abbiamo attaccato il programma. Se ti trovi per le mani la dichiarazione di un partecipante che rivela dei brogli in un gioco che distribuisce soldi in prima serata non puoi non alzare i toni.


A me però sfugge ancora quale sia il problema dei figuranti: vedo moltissime trasmissioni che mostrano come tutti i personaggi televisivi abbiano fatto milioni di comparsate prima di avere un minimo di fama. Questo non può valere per i concorrenti di un telequiz?
E’ un problema grave nel momento in cui fai credere alla gente di poter partecipare e vincere dei soldi pubblici. E’ grave nel momento in cui tocca la sfera delle illusioni e della sensibilità della gente. Il problema è che da quando la direzione di Raiuno è di centrodestra il tarocco ha invaso la prima serata, basta pensare alla pubblicità occulta delle automobili Mazda che si è vista in Una giornata particolare. E la cosa peggiore è che la Gasparri potrebbe legalizzare questi comportamenti.

La pubblicità nei programmi non mi sembra solo un problema della Rai. Su Italia1 si parla molto spesso del giornale Controcampo.
Quella è una cosa vergognosa.

Striscia ne ha mai parlato?
Da che ci sono io no, magari prima hanno fatto qualcosa.

Concludiamo tornando sul caso Bonolis. Ora interverrà la magistratura: approvi questo intervento oppure avresti preferito che il confronto rimanesse sul piano televisivo?
Striscia è abituata a essere sotto processo. Io non mi stupisco più di niente: è il potere che usa un altro potere per conservare se stesso.



Tratto da www.hideout.it




(19/05/2004) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

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