E’ stato presentato a Roma nella Sala della Sacrestia di Palazzo Valdina il libro “ Maria Rosa Coccia - Maestra Compositora Romana” scritto dalla giovane musicologa Candida Felici.
Realizzato con il contributo della “ Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica ”, il volume è un omaggio alla creatività musicale di un'artista, nata nel 1759 a Roma, che, sebbene riconosciuta di grande talento dagli esponenti della cultura dei suoi tempi, rimase di fatto confinata nella lista dei nomi poco celebrati e fu, presto, dimenticata. La storia la ricorda, comunque, per i suoi rapporti epistolari con Pietro Metastasio, padre Giambattista Martini, Farinelli e perché fu ammessa a soli quindici anni alla Congregazione di Santa Cecilia, divenendo l’unica donna nella storia di questa istituzione.
Nel libro, che contiene interventi dei musicologi Luigi Ferdinando Tagliavini e Patricia Adkins Chiti, Candida Felici inquadra la biografia della Coccia in squarci di vita settecentesca, ma soprattutto rintraccia nel contesto storico-sociale della Roma di quei tempi, le difficoltà incontrate dalla compositrice per ottenere un pieno riconoscimento professionale, peraltro mai completamente raggiunto. Si legge infatti che, se a quindici anni faceva parte della Congregazione di Santa Cecilia e potè in seguito fregiarsi del titolo di “Maestra di Cappella Romana”, l'essere nata donna le impedì di svolgere in pieno la professione per la quale era qualificata.
In altre parole, Maria Rosa Coccia pur conquistando la possibilità di eseguire le sue musiche nei palazzi privati, nei salotti musicali, in chiese e conventi, non riuscì mai ad ottenere un incarico presso una chiesa o una basilica romana. Interessante è la disamina dei suoi rapporti con Pietro Metastasio, che pur riconoscendo i suoi meriti, di fatto non si adoperò mai concretamente per l'introduzione della Coccia presso la corte di Maria Teresa d'Asburgo, dove godeva di grande stima, favorendo piuttosto una compositrice austriaca di origine napoletano-spagnola di nome Marianne de Martinez che era, appunto, la sua amante.
Il contenuto di questo volume, peraltro, ne spiega la partecipazione della “Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica” che opera ormai dal 1996 in favore della promozione delle donne che compongono musica in tutto il mondo. Presidente della Fondazione è Patricia Adkins Chiti , mezzosoprano e musicologa di fama internazionale, che sulla musica delle donne ha scritto numerosi libri e saggi tradotti in molte lingue. Lo scopo della fondazione si evince facilmente da una sua dichiarazione: << Se la musica non è eseguita, se ne ignora l'esistenza: quella creata dalle donne è un patrimonio reale, ma non sempre messo in evidenza. Raramente le compositrici compaiono nelle enciclopedie musicali e quelle menzionate sono presenti perché altre donne si sono date da fare per celebrare il loro contributo musicale >>.
Amare l'arte è benessere
|
|