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L’ambizione di voler fare cultura, fa capolino un po’ in tutti gli angoli del talk, dalle citazioni cinematografiche nel titolo (simile a “Parla con lei” di Pedro Almodovar) e nella scenografia, alla video-art di giovani autori italiani che scorre sugli schermi durante la trasmissione, ai temi trattati nelle chiacchierate-interviste: società, politica, arte, letteratura… la stessa Dandini nella seconda puntata dice “Quando la scienza va così avanti da non sapersi più rispondere, abbiamo bisogno di qualcos’altro, abbiamo bisogno di poesia”. Del resto da una che già da tempo è direttore artistico di un teatro come l’ Ambra Jovinelli, potevamo aspettarcelo.

E la satira? Beh, quella (tipica di “Avanzi”, “Tunnel” e “Bra: braccia rubate all’agricoltura”) non si lascia certo mettere da parte. Sempre pronta a spuntar fuori con le frecciatine che Vergassola lancia agli ospiti (per esempio a Raul Bova: Raul, pensi ci sia speranza per il cinema italiano, ossia quando hai intenzione di smettere?), ma anche con quei frammenti di flusso di coscienza che la Dandini stessa non riesce proprio a trattenere. Così come durante l’accomodante intervista a Pedro Almodovar (prima puntata) su cinema, televisione, sinistra spagnola e finita con un bicchiere di vino rosso, lei si è lasciata scappare un <<..ma non è che si potrebbe fare uno scambio, noi ci prendiamo Zapatero e vi diamo Berlusconi, così, tipo un Erasmus…>>.

Certo, la seconda serata è sempre seconda, certo, le “scomparse” del tipo Santoro-Guzzanti-Biagi continuano a costituire scandali del nostro sistema televisivo. E questo programma? Quante puntate resisterà prima di essere scaraventato nell’oblio? E, se durerà, cosa ci sarà dietro? Per il momento non possiamo far altro che apprezzarlo e sperare che da vacillante tentativo assuma sembianze sempre più reali.



(05/11/2004) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

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