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LUCIGNOLO BELLAVITA, LA FINE O UN NUOVO INIZIO?
Lucignolo Bellavita... finiscono, forse definitivamente, le notti del dj di Italia Uno tra qualche luce e molte ombre.

Andrea Cacia

Si è concluso lunedì 27 agosto il programma di Italia Uno Lucignolo Bellavita, il rotocalco della redazione di Studio Aperto appuntamento fisso dei ragazzi nonché vero e proprio cult che ha dato il nome persino ad una via di un comune italiano: Varallo Sesia (VC) autentica prima volta in Italia.

E non solo... Il dj della notte di Italia Uno con gli scoop sulla vita estiva di svariati divi del mondo dello spettacolo e le generose curve femminili di donne vip che dire discinte è un eufemismo, mostrate con sfacciataggine, diviene un vero e proprio fenomeno televisivo.
Sulla scia del telegiornale Studio Aperto, i cui servizi frivoli da copertina di giornale scandalistico sono quotidianamente presenti nel sommario, Lucignolo Bellavita ci svela approfonditamente tutte le curiosità sulla vita dei “famosi” in vacanza, punzecchiando i cattivi con la rubrica della zanzara e redarguendo i politici con le incursioni della diavolita Melita, ex concorrente del Grande Fratello che approfitta della fine del programma per lanciare l’uscita del suo calendario, che mostra non solo di possedere un fisico mozzafiato, ma anche tanta simpatia, schiettezza e sfrontatezza nelle sue richieste tanto amate dall’Italia intera (quella martellante di abbassare le tasse).

Melita con la sua genuinità e il suo viso acqua e sapone si conquista un posto di prim’ordine nel cuore degli italiani...specialmente tra il pubblico maschile (testosteronico!).

Quest’estate la trasmissione “se l’è presa” in particolar modo con Fabrizio Corona, Fiorani nelle vesti di cantante e Nina Moric, personaggi di spicco nel parterre televisivo, grazie al loro posto al sole conquistato non proprio per bravura..., e ha saputo raccontare negli stacchi pubblicitari e in modo assai patetico le emozioni provate dai ragazzi di tutta Italia desiderosi solo di apparire in video: infatti il momento dei “lucchetti” - moda lanciata dal film di Federico Moccia “Ho voglia di te” consistente nell’agganciare un lucchetto, su cui vengono incise dediche, a un palo (nel film è del Ponte Milvio di Roma) di modo che rimanga per sempre (con buona pace dei turisti) - ha mostrato la banalità delle frasi dette.

Gli “ingegnosi” autori del programma hanno pensato dunque di rendere protagonisti ragazzotti e ragazzotte il cui unico obiettivo era quello di andare in onda, sviscerando monologhi triti e ritriti o dediche d’amore già sentite e viste in tv su programmi come The Club di ReteA e MTV e simili.

La trovata scialba non risulta essere però fuori luogo in un programma leggero e di spettacolo come Lucignolo.
Perchè riconosciamolo, questa forma di spettacolo prende un po’ in giro i telespettatori che ne decretano un successo sorprendente.
Da questa trasmissione, se vogliamo, non ci si poteva attendere di più vista la qualità dei servizi di Studio Aperto della sezione Novella 2000; tuttavia ci si interroga sul fatto che si debbano ripetere alla nausea immagini identiche di donne pressoché nude, con dettagli spesso scabrosi.
Probabilmente è questo che il pubblico vuole vedere, anche se forse si vorrebbe se non altro che le immagini non siano sempre le stesse in ogni servizio. Inoltre, se il programma funziona così com’è, mostrandoci solo le notti dei vip e trattando marginalmente l’estate di noi italiani, comuni mortali squattrinati , per quale ragione ieri sera a fine puntata il dj ci ha lasciato con un quasi addio (“se non ci vedremo più sappiate che vi ho voluto bene”)? Che sia arcistufo di gossip? O più semplicemente, perchè non c’è mai fine alla spettacolarizzazione e farà ritorno in bello stile?



(07/09/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

  
  
 
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