Ghost è un giovane vichingo trovato dagli indiani Wampanoag fra i relitti di una nave sulle coste dell’America settentrionale. Allevato dagli indiani, quindici anni dopo, ormai adulto, ritorna dalla foresta e trova che l’intera tribù è stata massacrata. A quel punto comprende che fra la sua popolazione d’origine e gli indiani deve scegliere.
Karl Urban, già visto come Eomer nella trilogia di Jackson Il Signore degli Anelli ed in The Bourne Supremacy, caratterizza perfettamente il personaggio che rappresenta. Un giovane nordico che, dopo esser stato abbandonato dal gruppo di barbari vichinghi che massacrano le popolazioni indigene, decide che il suo destino è quello di vendicarli. Da questo momento in poi è un’escalation di azione calibrata su Ghost e sul vecchio Pathfinder, interpreato da Russell Means, il capo indiano padre di Starfire, la giovane indiana di cui Ghost è innamorato.
Fulcro del film è la guerra, situata intorno all’anno 1000, tra i vichinghi sbarcati sulle coste occidentali intorno a New York, di cui non è data rilevanza storica, e i nativi americani, gli indiani. Il contrasto tra le due culture è ridotto ad un peso specifico, i vichinghi che cercano l’eccidio sistematico degli indiani, ed i nativi che fuggono tra le montagne e le coste per scampare alla loro furia. In realtà, i vichinghi sono effettivamente sbarcati in Canada, nell’Anse aux Meadows sull’Isola di Terranova, dove sono stati rintracciati i resti di un villaggio, e dove si suppone sia stata fondata la mitica colonia di Vinland.
Il film ha quindi un sostrato leggendario molto forte, come recita il sottotitolo una leggenda mai raccontata, e come evidenziano l’incantevole fotografia del pluripremiato Daniel Pearl. Oltre all’azione di Urban, la parte più avvincente del film sono proprio gli sfondi, che sembrano nati dalla fantasia di qualche narratore. Dense nebbie che opacizzano la flora grigiastra del primo mattino, ancora avvolta nell’ultimo fascio della notte e foreste spettacolari macchiate di verde e rilucenti per l’acciaio delle spade.
Il regista Marcus Nispel è al secondo remake, Pathfinder è infatti la riedizione, stravolta in versione fantasy, di Oleaf, un film del 1987 che ha ricevuto un Oscar come film straniero. L’altro film rieditato è l’horror The Texas Chainsaw Massacre del 2003. L’altro apporto, fortemente visuale, che ha tradotto il film in un’opera di azione fantasy è stato quello, pienamente misurato, dato dalla graphic novel scritta da Laeta Kalogridis e disegnata da Christopher Shy, matrice fortemente evidente nel film. Kalogridis si è occupata nel film della sceneggiatura.
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