A rispondere al nuovo appello del famoso fotografo americano Spencer Tunick, popolare per le sue immagini che ritraggono persone nude in svariati contesti urbani come autostrade, parcheggi e centri commerciali, oltre duemila persone pronte a fasi immortalare senza veli in quattro diverse location della capitale olandese. Per il suo ultimo capolavoro Tunick, che nel 2001 è volato anche in Italia nella splendida cornice di Piazza Navona per ritrarre i tanti volontari accorsi da tutto il mondo, ha realizzato quattro colossali scatti.
La prima immagine, la più chiacchierata, immortala un gruppo eterogeneo di persone all’interno dell’Europarking, il famoso parcheggio a spirale nel cuore di Amsterdam (vedi foto). Per la seconda elaborazione artistica sono state impegnate solo donne scelte appositamente dall’artista tra quelle presentatesi. Le altre due fotografie, viceversa, hanno avuto per protagonisti solo uomini nei pressi del precedente parcheggio in cemento armato.
Dopo aver ottenuto il “Bachelor of Art” nel 1988, Spencer Tunick inizia la sua carriera artistica fotografando nudi per le strade di New York. Le immagini catturate dall’artista statunitense, che si occupa di nudo di massa da oltre dieci anni e che solo saltuariamente propone ritratti individuali (alcuni scatti per esempio riguardano piccoli gruppi di persone inseriti in contesti insoliti), restituiscono al corpo umano la dignità di essere vivente al di là degli stereotipi di bellezza e perfezione imposti dai mass-media. La rappresentazione corporea è per Tunick il mezzo attraverso il quale ricreare le forme astratte di un paesaggio umano in cui ogni genere di discriminazione ed isolamento sociale viene abolito.
Sua intenzione è allora quella di riconsegnare al corpo dell’uomo, nella sua imperfezione, la giusta dimora fisica come essere vivente ospitante e partecipante dell’intero universo. In un mondo patinato e profondamente edonistico come quello attuale, in cui il corpo è vittima di convulse e contaminate proiezioni estetico-psicologiche, è davvero raro trovare una così accurata ricerca dell’uguaglianza e della continuità umana, colta con estrema efficacia dall’obiettivo analitico dell’artista americano ormai celebre in tutto il mondo.
“Generalmente lavoro alle prime ore dell’alba perché le persone sono meno tese e poi non amo molto la luce piena del giorno, preferisco colori come il blu inchiostro o il grigio. Per le mie foto non capita mai che selezioni le persone secondo criteri di bellezza fisica, ritraggo solo chi me lo chiede”. Spencer Tunick
Amare l'arte è benessere
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