Daphne Wilder (Diane Keaton) è una donna il cui amore materno non conosce limiti. Animata dalle più nobili intenzioni, Daphne pubblica un annuncio su internet nel tentativo di trovare il principe azzurro per sua figlia Milly (Mandy Moore).
Dopo il grande successo di Something’s Gotta Give con l’intrepido Jack Nicholson, Diane Keaton, l’affascinate settantenne della porta accanto, torna sul grande schermo con una commedia frizzante che esplora l’attaccamento filiale con arguzia e umorismo. Diretta da Micheal Lehmann, uno dei veterani delle commedie cinematografiche americane e già autore dell’apprezzato The Truth About Cats & Dogs, la pellicola analizza la dinamica del rapporto madre-figlia in tutta la sua folle complessità, sottolineandone il carattere grottesco e bizzarro.
In un divertente groviglio amoroso in cui si confrontano forti personalità e desideri più o meno manifesti, Perché te lo dice mamma, racconta la storia di Daphne Wilder, madre anticonformista desiderosa di vedere sua figlia Milly felicemente sposata. Animata dalle più nobili intenzioni e in nome dell’amore materno, Daphne decide di prendere la situazione in mano e di cercare dei possibili corteggiatori per la sua amata figlia. Per evitare complicazioni di ogni genere, Daphne non rivela a Milly di aver pubblicato un annuncio on line per riuscire a trovare il fidanzato perfetto.
In un mix inusuale di amore, sesso e umorismo, il film di Lehmann risulta un prodotto godibile e ben strutturato. Supportato da una sceneggiatura avvincente per trama e contenuto, ricca di personaggi secondari pieni di spessore che favoriscono l’aspetto goliardico dei dialoghi, Perché te lo dice mamma, con una superba Diane Keaton nei panni della mamma anticonformista, decisamente eccentrica nella recitazione ma moderatamente equilibrata nell’interpretazione, propone al pubblico una collaudata troupe di specialisti in commedie; dal direttore della fotografia Julio Macata (Wedding Crashers) alla sceneggiatrice Karen Leigh Hopkins, esperta in cult sentimentali come Welcome Home e Roxy Carmichael.
Attraverso la descrizione dell’amore filiale secondo i canoni delle migliori farse, quelle capaci di coniugare all’ennesima potenza umorismo e malinconia, il film di Lehmann rivela profondità e paure del nostro vivere quotidiano, pettegolezzi e pregiudizi di quella attuale incapacità umana alla vita affettiva. Il tema del film è allora la follia dell’amore, di qualsiasi tipo di amore, quello materno, quello fraterno, quello romantico. Un amore caotico, insopportabile, irritante ma sempre coinvolgente.
Amare l'arte è benessere
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