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ARCOBALENI DI PANNA
L'ESORDIO DI PATRIZIO BAU'

Scoperto da Mogol, ha proposto a Sanremo “Peccati di gola” ed insieme al paroliere Maurizio Bernacchia regala un cd di rara intensità.

Marco Sacco

La cronaca pettegola dei giorni sanremesi lo ha citato come oggetto di “scomunica” per la parolaccia contenuta nel suo brano “Peccati di gola”.

La giuria demoscopica gli ha preferito interpreti più “televisivi” e immediati, non permettendogli l’accesso alla finale.
Ma la rivincita di Patrizio Baù, trentacinquenne vicentino, è iniziata con le radio: “Peccati di gola” è un pop divertente e divertito, che risente di stili diversi pur rimanendo molto personale. Il testo di Maurizio Bernacchia è una cesellatura che accosta l’erotismo al piacere del cibo, con ironia e intelligenza. E le emittenti lo programmano.

La collaborazione tra il paroliere e il musicista ha poi partorito un piccolo gioiello intitolato “Arcobaleni di panna” , distribuito nei negozi da Edel. Un cd d’esordio che meraviglia per il livello altissimo delle canzoni (potenzialmente sarebbero da lanciare tutte come singoli), che spaziano per varietà dal pop anglosassone al mondo battistiano, per una ricerca attentissima nei testi quasi enigmistici e di altissima poesia (riportando ai giochi di parole e suoni tipici dell’ultimo Baglioni), per lo spirito giocoso che pervade l’intero album: vivaddio, sono solo canzonette e un po’ di sana allegria e di sorriso non può che rallegrare il panorama discografico italiano.
Attenzione però: non un album senza contenuti, tutt’altro. Solo proposti con leggerezza e grazia.

Ben venga la scuola di Mogol, che ha permesso a Baù e Bernacchia di incontrarsi e diventare una coppia così interessante (lungi il paragone con Battisti-Mogol, però, però…). Basta ascoltare l’allegria di “Rubinùd” (“vorrei rubare un po’ del tempo che resta / per regalare ad un anziano una festa” ), l’intensità della chitarra classica in “Non è una rosa”, la spazialità di “Sognando veramente”, la delicatezza di “La voce del giorno”: “Vedo il mondo diverso e sento che / tutto ha molto più senso adesso che / sto ascoltando il silenzio intorno a me: / la luce del giorno…”.
I risultati compositivi fanno sperare che anche altri/altre interpreti possano “sfruttare” la vena creativa della nuova coppia della canzone italiana. Se ne sente il bisogno, e allora grazie Pippo per questa nuova meravigliosa scoperta.

Patrizio Baù, Arcobaleni di panna, Edel (15 euro)



(19/03/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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