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TURNER E GLI IMPRESSIONISTI
LA STORIA DEL PAESAGGIO MODERNO IN EUROPA

Inaugurata al Museo di Santa Giulia la mostra più attesa dell’anno. Fino al 19 gennaio Brescia ospiterà i capolavori dell’impressionismo francese e non solo.

Emanuela Graziani

La mostra Turner e gli Impressionisti. La grande storia del paesaggio moderno in Europa, curata dal critico Marco Goldin in collaborazione con il comune della città di Brescia, tratteggia per la prima volta in Italia l’importante vicenda della nascita del paesaggio impressionista e del suo sviluppo verso le forme astratte del novecento. Composta di più di 285 opere e divisa in cinque ampie sezione, l’esposizione, che si tiene al Museo Santa Giulia di Brescia, rappresenta un’importante occasione per ammirare le opere dei più grandi maestri dell’arte del novecento, da Turner a Constable, da Monet a Mondrian, da Van Gogh a Pisarro ecc.

Attraverso la bellezza del paesaggio impressionista, che coglie il sensum della luce e del colore, la retrospettiva affronta la visione pittorica e soggettiva dei primi sguardi sulla natura, intesi come luoghi di ritrovamento spirituale ma anche come fondali scenografici e romantici. Le opere di Turner e Constable, unanimemente considerati i più grandi paesaggisti inglesi del XIX secolo, raccontano le bellezze di un paesaggio in movimento e rivelano una profonda conoscenza della natura. Le ricche atmosfere e le vedute sfuggenti di Turner, il pittore del movimento e della mutazione luminosa, che con la sua opera rappresentò un momento di svolta nell’ambito della pittura naturalista tradizionale, ricordano le espressioni dell’intimo sentire, stati emotivi che vanno dalla passione al tormento e dalla quiete al silenzio.

L’importanza di Turner, la cui opera Monet ebbe modo di conoscere per la prima volta in occasione del suo viaggio a Londra nel 1870, è rappresentata soprattutto dalla sua capacità di cogliere il dato emozionale del paesaggio, un paesaggio che diventa espressione interiore dell’essere umano. Nel tentativo di apportare un confronto equilibrato fra le varie poetiche impressionistiche e romantiche dei primi del novecento, la mostra “Turner e gli impressionisti”, regala al pubblico anche una serie di opere di alta qualità del pittore impressionista Monet, amante della natura e del realismo di derivazione francese. In un succedersi di fascino e luce, l’artista, con la propria sensibilità, si rifà all’esaltazione della luce mediterranea, realizzando il famoso accostamento cromatico contrastante.

Nell’esposizione di Brescia, oltre alla presentazione delle opere di Turner e Monet, vi è un interessante sezione dedicata all’attività figurativa del grande Mondrian. Nella sua fase iniziale, il pittore olandese era solito riprendere scorci paesaggistici legati alla tradizione artistica del suo Paese, con variazioni cromatiche che si rifacevano al cubismo. Solo più tardi l’artista percepì quella semplificazione dell’immagine che lo portò al simbolismo geometrico degli ultimi anni. Pittore di non facile comprensione, Mondrian era capace di suscitare perplessità e di generare una rete di correlazioni, scambi, influenze con il mondo dell’arte.

INFO:
“Turner e gli impressionisti. La grande storia del paesaggio moderno in Europa”
Dal 28 Ottobre 2006 al 19 gennaio 2007
Brescia, Museo di Santa Giulia
Call center: 0422 429999



(20/11/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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