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FESTA DEL CINEMA, GIORNO SETTE
VERSO LA PREMIAZIONE

Anche in questa settima giornata sono stati proiettate due pellicole, After The Wedding e Nacido e Criado, di Pablo Trapero. Abbiamo incontrato quest’ultimo.

Giancarlo Simone Destrero

La festa del cinema propone ormai gli ultimi film in concorso. Oggi è stato possibile assistere alla proiezione di After The Wedding di Susanne Bier. Il film, come molti titoli in questa competizione, racconta del passato di un personaggio, che torna prepotentemente nel presente e lo costringe ad un ripensamento totale del suo modo di vivere. Jacob, dopo aver vissuto a lungo in India e d essersi costruito una vita, è costretto a tornare in patria per poter usufruire di una donazione che gli possa permettere di andare avanti con i suoi progetti.

Nel pomeriggio, abbiamo assistito alla conferenza stampa dell’altro film in concorso, Nacido e Criado di Pablo Trapero. Il regista è considerato una delle stelle emergenti di quello che viene chiamato Nuovo Cinema Argentino. La trama del film: dopo un terribile incidente automobilistico, Santiago viene ricoverato a causa delle ustioni riportate. Egli non riesce a venire a conoscenza delle condizioni della moglie Milli e della figlia Josephine, con le quali viaggiava. Disperato e convinto di averle perse, decide di scappare dall’ospedale e cambiare totalmente vita nel sud dell’Argentina, in Patagonia.

Egli continua però ad essere ossessionato da quell’incidente e dopo aver ceduto alla tentazione di telefonare a casa, verrà a conoscenza della sopravvivenza della moglie. Non potrà fare a meno di non tornare sui propri passi e, salutando tutte le nuove amicizie che si è creato, abbandonerà la sua vita solitaria per tornare a casa dalla moglie, nella speranza di poter riabbracciare anche sua figlia. Nell’ultima scena del film egli rincontrerà solitario la moglie che stenterà ad abbracciarlo, ed in silenzio usciranno fuori campo dopo che lui le avrà chiesto di andare a fare un giro.

Queste le parole di Pablo Trabero: ”Il tema dei genitori e dei figli sarà sempre un tema molto importante, siamo tutti figli di qualcuno e prima o poi saremo tutti genitori. La mia esperienza di padre risale a cinque anni fa, quando ho avuto mio figlio. Da lì ho cominciato ad avere sensazioni strane, mi svegliavo nel cuore della notte ed andavo a controllare se il mio bambino stava bene. Allora ho cominciato a pensare ad un film come questo. Personalmente avrei tanti altri spunti per fare molti film su questo tema. L’idea del viaggio in un posto lontano è fondamentalmente per me, ed un espediente visivo che esplicita immediatamente il cambiamento di vita. Cerco di lavorare molto su quest’immagine, perché riesce a rendere quello che m’interessa, e cioè il viaggio in quanto cambiamento di stati d’animo dei personaggi.

Viaggiare per scoprire nuove cose. Il titolo Nascido e Creado, letteralmente significa nato e cresciuto, in italiano. Ma nel sud dell’Argentina, e questo mi ha colpito molto, tutti quelli che si definiscono nati e cresciuti lì, in realtà provengono da situazioni lontane dalle quali sono voluti fuggire. In un posto dove è difficilissimo sopravvivere e dove pochissimi sono i nativi. Per quello che riguarda l’appellativo Nuovo cinema Argentino, è una definizione che per me non vuole dire nulla. Innanzitutto quello che conta è che non è una definizione estetica, ma cronologica, tralaltro ormai anche superata visto che diventa, col passare degli anni, sempre meno nuovo questo movimento.

In tutti questi film forse l’unica costante è che troviamo una passione comune nel modo in cui sono raccontate le diverse storie. Per me il film non è una teoria perfettamente chiusa nella struttura dialogica e narrativa. Quel che voglio dire è che io racconto il tutto con delle immagini ed è quello il senso che cerco di far arrivare. Io voglio che ogni spettatore narrativamente trovi quello che vuole. Per me l’omissione di Josephine, nell’inquadratura finale, è abbastanza significativa e non c’è bisogno che spieghi quello che per me vuol dire. Ma se lo spettatore vuole trovare altre uscite drammatiche può farlo.”




(20/10/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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