Cos’è il Bahamut? Nel “Libro degli esseri immaginari” di Jorge Luis Borges si narra che quando Dio creò la terra si accorse che non aveva la base, allora creò un angelo che la sostenesse. Ma l'angelo non aveva base, così creò un crag del rubino.
Ma nemmeno il crag aveva una base che lo sostenesse , allora creò un toro dotato di quattro mila occhi, orecchi, narici, bocche, linguette e piedi. Ma il toro non aveva base e Dio allora fece un pesce chiamato Bahamut e sotto il pesce mise l'acqua e sotto l'acqua creò l’oscurità.
Molto probabilmente è la stessa oscurità della scena da cui emerge la scatola delineata solo da linee sghembe e fluorescenti nella quale Rezza e i due attori/infermieri danno vita ad un “bestiario” umano che nulla ha da invidiare a quello mitologico creato da Borges.
Michel de Montaigne diceva che i giochi dei bambini non sono giochi e bisogna considerarli come le loro azioni più serie. Così Antonio Rezza sembra in apparenza giocare con il suo corpo e la sua voce in maniera scoordinata e infantile quasi, ma per questo non inganni.
Tante sono le metafore del Potere che mette in scena, tante le risate che generano perché Rezza è stato e si conferma surreale ed esilarante ma è anche graffiante e provocatorio quando crea il tempo per lo spettatore di riflettere sull’apparente “nonsense”.
In scena si susseguono prima un paralitico tiranno che domina i suoi assistenti-infermieri, poi un esilarante nano che comanda alla Luce e al Buio, poi i coniugi Porfirio, crudeli Padroni che sopprimono rivolte e scioperi proclamati da un sindacato debole e pavido.
Ma non manca di citare lo stesso Borges nella sua ricerca spirituale: “L’impossibilità di penetrare il disegno divino dell’universo non può, tuttavia, dissuaderci dal tracciare disegni umani, anche se li sappiamo provvisori”.
Ecco che allora si diverte a mettere in scena la meschinità di chi cerca Dio in famose località sciistiche, in alberghi che offrono ospitalità ed ogni confort, in slalom affannati lungo piste inesistenti, mentre su tutto domina il Bahamut, quel meraviglioso animale di Borges che regge il mondo.
E’ uno spettacolo esilarante forte di una tecnica teatrale originale e stupefacente che non fa che confermare questa coppia di creativi, Rezza e Mastrella, unici nel panorama italiano.
Mai prevedibili, mai banali, duri, anarchici, irridenti, una selvaggia denuncia di tutto ciò che è già “morto”, facile, di tutto ciò che è stupidamente scontato.
Teatro Out Off, dal 3 al 29 ottobre
Amare l'arte è benessere
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