Quest’anno la manifestazione (6-14 settembre), offre due giornate gratuite l’8 ed il 9; tutti gli spettacoli in programmazione saranno ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Si prevede una grande affluenza non solo per queste due date ma anche per tutte le altre che offrono anteprime come l’ultimo film di Oliver Stone World Trade Center e The Black Dahlia di Brian De Palma, che quest’anno ha inaugurato la Mostra del Cinema di Venezia. Ambedue i film sono in Concorso.
Tutte le sezioni di Venezia sono rappresentate: Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti e Orizzonti Eventi, la Settimana della Critica e le Giornate degli Autori-Venice Days. Ben undici dei film sono in Concorso. Le case di distribuzione sono state prodighe ed hanno prestato alla proiezione le loro anteprime assolute, a volte rischiando di bruciare l’attesa solitamente creata ad arte per alcuni prodotti. BIM, UIP, Mikado, Ladyfilm sono solo alcuni di questi nomi che con sforzi sostenuti hanno lanciato i loro film senza visto censura (come per tutte le prime mondiali di Venezia, che gode dell’extraterritorialità) sugli schermi romani e milanesi.
Il ritorno di Alain Resnais con Private Fears in Public Places e di Alain Robbe-Grillet con C’est Gradiva qui vous appelle sembrano far tornare il pubblico agli anni della Nouvelle Vague ma rinnovati. Ethan Hawke presenta il suo The Hottest State (Orizzonti) mentre l’evergreen Manoel De Oliveira con Belle toujours rende omaggio al Presidente della Mostra di quest’anno, Catherine Deneuve, protagonista di Belle de jour nel lontano ’68.
Per The Magic Flute di Kenneth Branagh (Fuori Concorso) ci saranno due uniche proiezioni al cinema Giulio Cesare dove è stata allestita l’apparecchiatura particolare per il tipo di supporto scelto dal regista (una cassetta particolare HD). Molti dei film della sezione Giornate degli Autori saranno invece disponibili al Farnese, attrezzato per la proiezione in digitale. Alla Sala Trevi potremo vedere inoltre La Rieducazione per la Settimana della Critica. Questo film di quattro registi esordienti costato circa 500 euro è tutto votato al tema della precarietà lavorativa congiunta ad una maturità tradiva in Italia ormai piuttosto diffusa.
Da segnalare ancora The Queen di Stephen Frears con un’ottima Helen Mirren nella parte della Regina Elisabetta che racconta il controverso rapporto con Diana Spenser e l’ancora irrisolto caso della sua morte.
INFO
Biglietti: € 6; ridotto € 4 (over 60 e Bibliocard);
Fedelissimi: ogni 10 ingressi due in omaggio
Amare l'arte è benessere
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