I lungometraggi di Venezia 63 sono in totale 62, sei in più dello scorso anno ed un centinaio in meno di Venezia 61, anno glorioso per la quantità di opere in proiezione alla Biennale. 11 i lungometraggi opere prime a dimostrazione di un’apertura e di un’attenzione verso i nuovi autori. Da segnalare in particolare l’Evento speciale della Settimana della Critica, La rieducazione, film costato 500 euro a 4 ragazzi della provincia di Roma e con un tema ormai inossidabilmente al centro dell’attualità: il precariato lavorativo.
Il criterio dominante per la scelta dei film è stato ancora quello della qualità al posto della quantità, affermano all’unisono il direttore della mostra Marco Muller insieme al presidente Davide Groff. Come film di apertura della mostra hanno selezionato il nuovo film di Brian De Palma Black Dahlia, mentre per la chiusura il film russo Ostrov di Pavel Lounguine.
I lungometraggi delle altre due sezioni sono 17 per Fuori Concorso e 24 per Orizzonti, in quest’ultima sezione tutti i film sono in anteprima mondiale come per Venezia 63. Le rassegne collaterali offrono un numero sterminato di proiezioni autonome e parallele partendo dalla Settimana Internazionale della Critica (SIC) e passando per le Giornate degli Autori.
Il cinema americano si è aggiudicato un posto d’onore con i suoi 13 film ma l’Italia è soltanto seconda con 10 film. Quest’anno ben 27 paesi, al posto dei 18 dell’anno scorso, partecipano alla Biennale. Le new entries sono Ciad, Cipro e Indonesia ed in concorso per la prima volta Ciad e Tailandia. Tra i film italiani il gradito ritorno in forma di parodia di Gil Rossellini in Kill Gil vol. II.
Un film d’animazione in concorso anche quest’anno, Paprika di Satoshi Kon mentre le presenze di calibro italiane non mancano, Gianni Amelio, Giuseppe Bertolucci, Mimmo Paladino, Gianluca Tavarelli e Daniele Vicari. Per la Gran Bretagna due nomi illustri, Kenneth Bramagh con The Magic Flute (Fuori Concorso) e Stephen Frears con The Queen (Venezia 63). Paul Verhoeven per i Paesi Bassi presenta Zwartboek in Orizzonti e Manoel de Oliveira anche quest’anno con Belle toujours (Fuori Concorso). Per gli USA abbiamo, oltre ai già nominati, Ethan Hawke con The Hottest State (Orizzonti) ed il contrastatissimo film di Oliver Stone sull’11 settembre, World Trade Center. Spike Lee con il suo nuovo documentario When the leeves broke. A requiem in four acts, partecipa alla sezione Orizzonti Doc.
Il Leone d’Oro alla carriera quest’anno va a David Lynch che presenta a Venezia il suo nuovo capolavoro Inland Empire.
INFO
30 agosto - 9 settembre 2005
Venezia Lido
Fondazione La Biennale di Venezia
Ca’ Giustinian, San Marco 30124 Venezia
www.labiennale.org
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