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THOMAS RUFF A VENEZIA. UNA RETROSPETTIVA
La fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia ospita la prima grande retrospettiva italiana del fotografo tedesco Thomas Ruff.

Emanuela Graziani

La galleria Bevilacqua la Masa, diventata ormai un riferimento importante per l’arte contemporanea e d’avanguardia, dopo l’esposizione dedicata alla mostra fotografica di Philip Lorca di Corcia, presta i suoi spazi alla prima retrospettiva del grande artista tedesco Thomas Ruff, creatore di un particolare linguaggio espressivo dell’arte fotografica.

La mostra si presenta come una visione d’insieme dell’artista e comprende un’importante selezione di opere dalle sue serie più note, fra queste: i “Portraits” di studenti suoi coetanei in piccolo e in grande formato, i notturni verdi da “Nights”, i cieli stellati e più recenti “Nudes”.
The Grammar of Fotography è il titolo della retrospettiva dedicata all’artista. Si tratta infatti di una selezione di 120 opere che tracciano un percorso completo della sua produzione: una vera grammatica della fotografia ove, capitolo dopo capitolo, Ruff si esercita in sperimentazioni che provano a rileggere, ogni volta attualizzando e contestualizzando, il codice fotografico.

La vastità stilistica delle opere in esposizione sorprende l’occhio umano: accanto alla misteriosità di alcuni paesaggi raccontati nella loro autentica bellezza, campeggiano severe le immagini del terrore e della grande guerra, della Cecenia e dell’attacco terroristico dell’11 Settembre alle Torri Gemelle.

Ruff si distingue da altri fotografi tedeschi della sua generazione proprio per la capacità e determinazione nel cambiare metodo e approccio al linguaggio fotografico. Una vera e propria “antologia” della fotografia in cui l’artista tedesco esprime variazioni linguistiche che rivelano una simbologia profonda e mistica del mezzo fotografico.

L’artista rivolge la sua attenzione anche alla costruzione dell’immagine grazie ai processi odierni di manipolazione della stampa. Nella collezione notiamo una serie di fotografie realizzate con l’approccio computerizzato.

L’immagine tecnologica con tutte le sue declinazioni sfonda il campo fotografico tradizionale e crea nuovi percorsi visivi decisamente sorprendenti. Così si spiegano le serie Abstract e ancor più l’incredibile e commovete lavoro dedicato alle “macchine” in uso presso le tipografie, come anche i tanti “nudi” scaricati dal web e “ridipinti” su pellicola.

La fotografia di Ruff è intesa come un viaggio, un insieme di pratiche, che ci consente di apprendere il vero volto della realtà e ci consente di farlo attraverso un apprendimento quasi del tutto sensoriale, basato sull’importanza dell’osservazione come una delle primissime forme di percezione del mondo circostante.

A tal punto si cita il pensiero di uno dei massimi esponenti della fotografia mondiale, Henri Cartier Bresson, che recita: “…Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l’immagine catturata diventa una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. E’ porre sulla stesa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. E’un modo di vivere.


INFO
Thoams Ruff “ The Grammar of Photography”
Dal 15 giugno al 15 Ottobre 2006
Fondazione Bevilacqua La Masa- Venezia
Biglietto: 3 euro

Doppia sede espositiva: Galleria di Piazza San Marco.



(04/07/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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