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LO ZAPPING SUI MONDIALI. OVERDOSE?
In queste notti mondiali, il calcio ha invaso i palinsesti televisivi. Spesso a sproposito...

Giancarlo Simone Destrero

In queste afose serate estive di fine Giugno - inizio luglio, stiamo assistendo ad un’appendice, particolarmente intensiva, dell’interesse televisivo italiano per eccellenza: il dibattito ed i commenti sulle partite di calcio.

Quale migliore apogeo per questi sproloqui, se non l’evento di un mondiale calcistico? Una propaggine di resse verbali, urla, opinioni sgrammaticate ed esposizioni di ex protagonisti del rettangolo verde di gioco, ormai ridotti a dare buoni consigli ai minorenni che guardano le partite, che si protrarrà fino al nove di Luglio, la sera della finalissima che si giocherà a Berlino, in rigorosa diretta.

E le televisioni in chiaro, dopo aver perso la partita sul pacchetto totale dei diritti televisivi che la tv satellitare si è aggiudicata, si riscattano tutte –come se fossero poi molte e non si trattasse in fin dei conti di un duopolio che curiosamente fa da contrappunto al duopolio calcistico italiano- con il solito teatrino, di norma domenicale, replicato ormai quotidianamente per l’evento dei mondiali di calcio. I palinsesti televisivi, nel nome dell’audience, sono costretti a mandare e rimandare in onda, a mò di sintesi o come moviola, le azioni salienti delle partite, commentate in audio dai presenti in studio.

Prima che iniziasse la competizione, si poteva ipotizzare che la Rai, avendo trovato un accordo finanziario con SKY che le permette di trasmettere la migliore partita del giorno e che diventa automaticamente quella dell’Italia quando gioca la nazionale azzurra, non avrebbe dilungato le sue trasmissioni di commenti alla giornata sportiva fino a tarda notte. Ma, si sa, ormai il paese dove viviamo è malato di calcio e non si può perdere la competizione del chiacchiericcio mediatico sul pallone con Mediaset. Per cui ecco Notti Mondiali su Rai1, puntuale ogni sera dalle 23 all’1, per competere, in quella fascia oraria di seconda serata, con Studio Sport su Italia1 e con Il Gol sopra Berlino su La7.

La formula è la stessa: conduttori che sono giornalisti sportivi come Marco Mazzocchi o Darwin Pastorin -al posto del noto Biscardi, dimessosi dalla conduzione sportiva de La7 per prendere una pausa di riflessione, a detta sua, in seguito allo scandalo delle intercettazioni telefoniche e già in voga, invece, su qualche canale locale- ex arbitri, come Daniele Tombolini, che commentano le moviole, nonostante la sfiducia gettata sull’intera classe arbitrale dalle attuali indagini sullo scandalo delle partite combinate, ex calciatori che si sono riciclati alla grande come commentatori televisivi di questo teatrino, la lista è infinita e basta fare un pochino di zapping per riconoscerli, e la solita valletta, evidentemente, bella e, presuntamente, brava, come Licia Nunez per la Rai e Paola Cambiaghi per La7.

Dai quarti di finale le partite hanno cominciato a ridursi sempre di più, fino a rimanere solamente un pretesto per poter sproloquiare animosamente su di un gioco diventato ormai per molti, se non proprio religione, cultura imprescindibile. Altre sette nottate sempre più arroventate da lingue che provano a dar forma al nulla di tanto fiato sprecato. E non finisce qui; oggi è cominciato, dentro le mura dello stadio Olimpico trasformato in tribunale, il maxi processo al mondo del calcio e soprattutto a quattro squadre, che avrebbero inficiato e falsato gli scorsi campionati: Juventus, soprattutto, Lazio, Fiorentina e Milan. I verdetti sono previsti tra l’’8 e il 10 Luglio. La finale mondiale è il 9. Non sembra vero ai signori dell’audience come queste due date s’incastrino alla perfezione, subito dopo i mondiali e prima dell’inizio del campionato. Lo sproloquio televisivo sul calcio quest’anno non avrà soluzione di continuità.



(03/07/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

  
  
 
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