A trentun anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, il Museo del Cinema di Torino rende omaggio al regista con una mostra di foto di scena e di set allestita preso la Mole Antonelliana.
La mostra fotografica, intitolata "Pier Paolo Pasolini. Il cinema in forma di poesia", è stata curata da Roberta Basano, che nella presentazione dell’esposizione, spiega: ”Non è soltanto una mostra sul cinema di Pasolini, è un evento che consente di ricostruire la storia della fotografia di scena in Italia. Emerge la drammatica fisicità delle immagini filmiche del regista, la forza barbarica dello stile, la diversità poetica ed espressiva del suo cinema, la corporalità sacra dei desiderati e dei reietti, mentre nelle istantanee di set, rubate nel backstage, si distingue lo stile del fotografo, lasciato libero di esprimersi.”
Nell’esposizione fotografica è possibile ripercorrere in ordine cronologico l’intera vicenda cinematografica dell’artista, da Accattone del 1961 a Salò o le 120 giornate di Sodoma del 1975, alla straordinaria immagine, quasi profetica per struttura e forma, della pellicola Il vangelo secondo Matteo, nella quale Pier Paolo Pasolini presta il proprio corpo (il torace) come mezzo di proiezione per alcune scene cult del film. Foto che ha il sapore di una premonizione sulla vita del regista.
Le immagini, quasi tutte in bianco e nero, tranne un primissimo piano di una comparsa del Il fiore delle mille e una notte (1972) immortalata dal fotografo Angelo Pennoni, sono ritratti della natura mortale e quanto mai veritiera dell’artista, un uomo dalle angolazioni complesse e dalla grande valenza emotiva, dal cuore malinconico e perdutamente innamorato. Trattandosi di fotografie realizzate sulla scena, le immagini sono da considerarsi come frammenti di vita intima e, al contempo, statica del regista/scrittore, del suo sguardo attento e superficiale alla natura delle cose.
Le foto in esposizione, una trentina in tutto, provengono dal “Fondo Pier Paolo Pasolini” predisposto dalla fondazione creata da Laura Betti e dal “Fondo Angelo Frontoni” del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca Nazionale. “La mostra, accompagnata dalla retrospettiva completa dei film” dice il direttore del Museo, Alberto Barbera “rientra nel progetto di rilettura dei grandi del cinema italiano che proseguirà con gli omaggi a Visconti, Antonioni e Rossellini.”
La voracità con cui l’artista si getta sulla vita reale, come la visione appassionata di una tormentata appartenenza al mondo fisico e voluttuoso, è chiaramente evidente nelle tante immagini in mostra e, nelle foto di scena, si percepisce quel desiderio oppresso, ma mai oscurato, che vive nelle parole dell’autore: “Amo la vita così ferocemente, così disperatamente, che non me ne può venire bene: dico i dati fisici della vita, il sole, l’erba la giovinezza….e io divoro, divoro, divoro. Come andrà a finire, non lo so.” (Pier Paolo Pisolini, Ritratti su Misura, 1960).
INFO
Pier Paolo Pisolini. Il cinema in forma di poesia.
14 Giugno – 24 Settembre 2006
A cura di Roberta Basano e Roberto Chiesi.
Museo Nazionale del cinema di Torino.
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