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ARRIVA L'ESTATE…SPEGNIAMO LA TV!
Buoni propositi per una stagione da protagonisti.
Daniela Mazzoli

Ma che ce ne importa di stare a subire le serate organizzate per noi da conduttori consumati che mettono in scena sempre la solita solfa? Se non e' il dibattito sulle tasse che non si possono dimezzare per via dei servizi pubblici (!) e' il caso di cronaca nera; se non e' il cantante sessantenne che vorrebbe ancora averne trenta e' il consiglio del dietologo sull'ottima alleanza con la dieta mediterranea; se non e' un velato e sempre reverentissimo attacco alle gerarchie ecclesiastiche e' l'ultima fidanzata dell'anonimo attore di sceneggiati. E intanto fuori l'estate e' alle porte, la stagione bussa ardente per farsi accompagnare: fuori!

Non so se lo sentite, il richiamo delle cene all'aperto, dei due passi in centro, dell'aria fresca delle ventidue e trenta. Non so se avete nostalgia del rumore di sottofondo: sono le persone che chiacchierano, che si chiedono scusa per l'intralcio, che si chiamano ad alta voce in cerca di parcheggio o di un tavolo libero. Magari tra un paio di mesi ne avremo gia' abbastanza di trovare la ressa in ogni angolo pittoresco della citta', ma per adesso -ora che nessuno pare essersene ancora accorto- approfittiamone. Lasciamo Vespa da solo con le sue poltrone bianche riempite di ospiti alla bell'e meglio: lasciamo i reality alla loro claustrofobica mediocrita' e tutte le trasmissioni politiche alle chiacchiere salottiere che non cambieranno la vita della gente.

Ecco, un bel gesto di autostima, un rischio da correre, un tentativo anche timido di sentire qualcosa in prima persona. Tanto ad annoiarsi si fa sempre in tempo, a tornare in casa e addormentarsi con un programma di seconda o terza serata, e magari stare in piedi come sonnambuli fino a notte tarda. Quindi perche' non andare incontro alla vita propria, alla propria originale routine, alle facce in strada o in piazza o in pizzeria? Certe volte ci si ispira a vedere le cose dal vero, certe volte si ripensa anche un po' a se stessi, quel che siamo, come eravamo.

La tv, se fosse possibile, andrebbe richiusa in un armadio, o una vecchia cassapanca. Andrebbe, cioe' rimessa in cantina, in soffitta, con le palline di naftalina per mantenerla; per ritrovarla poi ai primi freddi, quando l'autunno malinconico avanza. Allora, si', che a ritrovare certi volti, certi trucchi da copertina, certi discorsi da "signora mia" ci si potra' sentire contenti. Finito il caldo coi suoi cieli accesi e duraturi tramonti, ci si potra' anche rassegnare alle finte capigliature e parruccone d'alta moda. Tutto ritorna grigio, la cioccolata si beve calda e la veglia sara' -per fortuna- piu' breve del sonno.



(06/05/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

  
  
 
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