Ha vinto il David di Donatello 2006 come miglior film dell’annata cinematografica italiana Il caimano, l’ultima opera di Nanni Moretti (durante la serata si è portato a casa tre statuette su cinque a cui era personalmente candidato); il regista di Bolzano peraltro concorrerà in concorso al prossimo festival di Cannes insieme all’altro recente vincitore di tre David in una sola serata, ossia Paolo Sorrentino che proprio l’anno scorso vinse con Le conseguenze dell’amore.
Il principale antagonista di Moretti era Michele Placido con Romanzo Criminale: quest’ultimo ha battuto Moretti in quantità, tanto al momento delle candidature (14 a 13, se si esclude la candidatura che Moretti ha avuto per il Premio Film Commission Torino Piemonte, vinto poi da Capuano) quanto nei premi riscossi (8 a 6, tra cui il David Giovani, attribuito da una giuria di 6000 ragazzi, e il David per i migliori effetti speciali).
Il caimano ha vinto come miglior film, miglior regia, miglior produttore, miglior attore protagonista (Silvio Orlando che bissa ancora con un film di Moretti dopo quello vinto come non protagonista nel 1998 per Aprile), miglior fonico di presa diretta e miglior musica (Franco Piersanti).
Romanzo Criminale ha vinto come miglior sceneggiatura, miglior attore non protagonista (Pierfrancesco Favino nel ruolo del Libanese), miglior fotografia (Lucca Bigazzi bissa il premio dopo l’anno scorso quando vinse per Le conseguenze dell’amore), migliori costumi, migliore scenografia e miglior montaggio.
Restano senza premi gli altri due grandi incettatori di candidature La terra di Sergio Rubini (7) e il campione d’incassi Il mio miglior nemico di Carlo Verdone (12). La bestia nel cuore di Cristina Comencini, che ricordiamo aveva strappato una nomination ai recenti Oscar di febbraio nella categoria del film straniero, ha avuto solo 7 candidature e un solo premio, quello per l’attrice non protagonista, Angela Finocchiaro.
Il film rivelazione dell’anno Notte prima degli esami, che aveva 11 candidature all’attivo, ha vinto solo quella per il miglior regista esordiente Fausto Brizzi, anche sceneggiatore del film, battendo il favorito Francesco Munzi e il suo Saimir. Non ha sorpreso la vittoria di Valeria Golino per il ruolo da protagonista nel film di Antonio Capuano, La guerra di Mario, battendo Margherita Buy e Giovanna Mezzogiorno (che invece a Venezia aveva vinto la Coppa Volpi per questo ruolo). Il film di Capuano ha avuto anche il Premio Film Commission Torino Piemonte.
Del tutto ignorati sin dalle candidature film come I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza in concorso a Venezia e Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana in concorso alla passata edizione di Cannes: i film italiani che hanno concorso alle candidature dei David di quest’anno sono stati in tutto 72.
In definitiva i premi assegnati sono tutti validi, nei confronti di maestranze e prestazioni unanimamente riconosciute di alto valore qualitativo quest’anno, quantunque un leggero deficit, o come dir si voglia, una certa sudditanza psicologica la manifestiamo ancora verso quei premi più prestigiosi i cui risultati effettivamente finiscono con l’essere replicati tali e quali da noi: ci si riferisce in particolar modo al David per il miglior film straniero assegnato a Crash, che aveva appena vinto l’Oscar per il miglior film, esattamente come l’anno scorso è successo con Million Dollar Baby, e due anni fa con Le invasioni barbariche vincitore dell’Oscar come miglior film straniero, e ancora prima con Il pianista premiato a Cannes con la Palma d’Oro. Tuttavia, a onor del vero, trattandosi di un premio, il David di Donatello, che giunge tardi nella stagione cinematografica, va anche detto che è abbastanza probabile che i migliori film, o quelli più importanti per lo meno, abbiano già avuto il modo di incontrare il consenso di giurie e giurati nei mesi precedenti, tanto da rendere inevitabile il fatto che il David replichi (e quindi confermi) il successo di tutti quei titoli già blasonati.
Per quanto concerne le eventuali critiche – lasciando perdere del tutto la conduzione della serata – c’è da segnalare il David di Donatello alla migliore canzone originale vinto dal film Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi per l’omonima canzone di Caterina Caselli. Ciò che ci sfugge è la dicitura della categoria dato che tutto è la canzone fuorché originale; probabilmente andrebbe rivisto il regolamento della sezione: o candidando veramente canzoni scritte appositamente per il film o optando per un premio alla migliore accoppiata canzone/immagini così da poter includere nella cinquina anche un successo popolare di molti anni prima.
In conclusione, i David di Donatello quest’anno hanno festeggiato il loro cinquantenario, lo hanno fatto consegnando ben 8 David alla carriera: a Dino De Laurentiis (produttore), Piero Tosi (costumista), Giuseppe Rotunno (direttore della fotografia), Ennio Morricone (compositore), Gina Lollobrigida (attrice), Francesco Rosi (regista), Suso Cecchi d’Amico (sceneggiatrice), Mario Garbuglia (scenografo).
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