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IL BARBIERE DI SIVIGLIA: UN INTRIGO GIOCOSO
Il Barbiere di Siviglia approda al rinnovato Teatro Nazionale di Roma da sabato 10 dicembre. La regia e la direzione d’orchestra sono curate da Gianluigi Gelmetti.

Livia Bidoli

Gioachino Rossini ha scritto Il Barbiere di Siviglia, melodramma buffo in due atti in circa venti giorni: una velocità incredibile per 600 pagine di partitura che videro la luce il 6 febbraio 1816 ed il 20 già andavano in scena al Teatro Argentina di Roma.

L’opera buffa, che è stata accompagnata dal libretto del letterato Cesare Sterbini, è stata poi ripresa dalla commedia omonima di Beaumarchais Una scelta questa piuttosto anomala, in quanto prima di allora Sterbini non aveva scritto che una cantata e Torvaldo e Dorliska, un rovinoso insuccesso.

Alla prima all’Argentina l’opera fece fiasco ma, dalla seconda rappresentazione questa si affermò come il prototipo essenziale dell’opera buffa.

Il Barbiere di Siviglia approda al rinnovato Teatro Nazionale da sabato 10 dicembre alle 20.30: la regia e la direzione d’orchestra sono curate da Gianluigi Gelmetti, Direttore Musicale del Teatro dell’Opera; il Maestro del Coro Gea Garatti, le scene di Maurizio Varamo, costumi di Anna Biagiotti e coreografia di Alfonso Paganini. Leo Gullotta partecipa straordinariamente impersonando ben tre ruoli: L’impresario, Ambrogio, il Notaro.

Rossini scrisse proprio a Roma - in Via dei Leutari - quest’opera che, vicino a Tancredi, L’Italiana in Algeri ed Il Turco in Italia, forma il corpus sostanziale del canone rossiniano. La trama racconta gli intrighi di Figaro per far sposare Rosina all’innamoratissimo Conte D’Almaviva e su questi stratagemmi si insinua tutto il virtuosismo canoro ed il ritmo musicale che intesse e motiva l’intera trama dell’opera.

Gianluigi Gelmetti stesso ci parla di questo Barbiere: “L’allestimento è lo stesso di due anni fa, Bartolo invece è cambiato: quest’anno abbiamo Bruno Taddia. La composizione scenica invece è solo apparentemente obsoleta: in realtà segue a menadito la geometrica e fantasiosa follia rossiniana e la pulizia scenica, priva di ammiccamenti, è organizzata proprio per far da contraltare alla musica senza intralciare i suoi giochi”. In quest’opera, come in altre di Rossini, sono accennati certi ritmi che anticipano danze come la bossanova od il charleston, perfettamente incastrate nei segmenti musicali centrali.

Questa giocosa opera di Rossini ha registrato quasi il tutto esaurito e con un pomeriggio dedicato alle scuole fa avvicinare quel giovane pubblico a cui sono dedicate molte delle iniziative del nuovo programma del Teatro dell’Opera.

Gli intepreti di quest’edizione sono: Raul Gimenez / Juan Francisco Gatell (Il Conte d'Almaviva); Bruno Taddia (Don Bartolo); Laura Polverelli / Giacinta Nicotra (Rosina); Massimiliano Gagliardo (Figaro); Natale De Carolis (Don Basilio); Gian Piero Ruggeri (Fiorello e Un Ufficiale); Laura Cherici (Berta); Sergio La Stella (Fortepiano). Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera.

INFO:
Teatro dell’Opera di Roma

Piazza Beniamino Gigli 7
Tel. 06-481601 Fax 06-4881253
Prima rappresentazione: sabato 10 dicembre ore 20.30
Repliche: domenica 11 dicembre ore 16.30; martedì 13 dicembre ore 20.30;
mercoledì 14 dicembre ore 16.00 (scuole); giovedì 15 dicembre ore 20.30
Biglietti 30 euro - CRAL, Associazioni culturali e aventi diritto (minimo 10 persone): riduzione 25%. .Anziani oltre i 65 anni , giovani fino a 25 anni e studenti 50%



(12/12/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la forza della musica è benessere

  
  
 
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