Akron/Family: al secolo quattro giovani musicisti di evidente origine nordeuropea che si sono spostati dalla remota “Rural America” a New York in cerca di fortuna…e l'hanno trovata!
Dana Jansses (24 anni –batteria-), Miles Seaton (25 -basso e strumenti vari-), Seth Olinski (23 chitarra e banjo) e Ryan Vanderhoof (25 anni -chitarra e voce) una volta arrivati nella città della grande mela, invece di godersi la mondanità, si sono ritirati in un piccolo appartamento di Brooklyn e qui hanno creato il loro personale mondo ideale, immergendosi in un isolamento totale e testardo.
Si sono fatti crescere lunghe barbe in un modo che qualcuno ha definito "allarmante". In realtà non è un gesto di incuria ma la manifestazione quasi scherzosa di un credo religioso che esprime una visione del mondo ermetica. Quel credo conosciuto come "AK" o "AK-AK" da cui il nome della band.
In questo ermetismo hanno trovato l'ambiente ideale per rendere valore alle registrazioni, ottenute, tra l'altro, con una grezza apparecchiatura domestica.
Michael Gira (considerato ancora più geniale da quando assume la veste di discografico di quanto lo era ai tempi degli Swans) dopo aver scoperto e lanciato musicisti che si rivelano spesso autentici maestri come Devendra Banhart, inizia a lavorare con il quartetto e, poco dopo, dichiara di aver avuto grandi soddisfazioni.
Emerge subito l'innovazione l’eterogeneità delle soluzioni e la genialità di Akron/Family, che sperimentano metodi alquanto bizzarri. Per creare suoni e riarrangiarli si aiutano con cacciaviti, pezzi di metallo, rotaie: il risultato è imprevedibile ma esilarante.
Slide e sintetizzatori, chitarroni martoriati e violini, tapes e trombe , fisarmoniche e campanellini, una voce che ermeggia con disinvoltura tra flemma polverosa e apatia indolenzita, i cori che si disimpegnano con padronanza insospettabile.
Il loro debutto è un naufragio assoluto ma glorioso in cui emerge la rappresentazione di quello spirito di libertà che è la giusta base per esternare la fantasia con cui diventa possibile dare vita alle innovazioni.
Influenzati da Brian Wilson, Scott Walzer e Brian Eno i quattro costruiscono architetture pop che non lasciano nulla al caso e all'improvvisazione. In molti casi siamo di fronte a campfire songs post-beachboysiane, ma ci sono escursioni di noise elettronico, psichedelia alla Mercury Rev e, come se non bastasse, spesso all'interno della stessa traccia si osservano radicali cambi di direzione.
A metà tra il free folk alla Animal Collective e la tradizione acustica troviamo ballate country eseguite in punta di chitarra e voce alta fino al falsetto che vengono occasionalmente disturbate da soffici rumorismi elettronici o paraelettronici.
Ryan ha una di quelle voci talmente limpide e sonore che quando la ascolti ti fa venire i brividi e proprio la voce, con i testi, contribuisce a creare quell'atmosfera di estasi in cui un musicista può davvero elevarsi sia all'interno che all'esterno delle canzoni attraverso un senso e un significato.
Il loro è un folk diverso dal solito, innovativo. Un folk che parla il presente al presente e con voce propria , con urgenza e scienza, con sensibilità aspra e sottile.
E’ praticamente impossibile non farsi affascinare dal mistero che giace dietro all'apparente semplicità di questo quartetto intrigante e davvero travolgente, soprattutto dal vivo!
DISCOGRAFIA
“Akron/Family” 2005
“Akron/Family and Angels of Light” 2005
VENERDI' 11 NOVEMBRE IN CONCERTO
@ ZERO MUSIC CLUB
Via Solferino, 9
Azzano S.Paolo –BG-
APERTURA LOCALE: 22.30
INIZIO CONCERTO: 23:00
PREZZO BIGLIETTO: 8 EURO
PER INFO: 035-533.933
contact@zeromusiclub.com
Conoscere la forza della musica è benessere
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