Sono rincominciati i reality show che hanno entusiasmato il pubblico nella scora stagione televisiva.
In verità sono iniziati da un paio di settimane e ora si sono attestati nuovamente nelle preferenze degli italiani, d’altronde il bombardamento è allarmante e indifendibile.
“La talpa” va in onda su Italia 1 il martedì sera, ma i vari approfondimenti si susseguono durante la giornata con insistenza e prepotenza. Stessa cosa per “L’isola dei famosi” che “allieta” l’etere il mercoledì sera su Raidue, ma anche qui le finestre aperte durante il giorno sono molteplici e il più delle volte ripetitive.
Per chi non lo sapesse i due show si sviluppano con un canovaccio pressappoco simile, 10 o 12 concorrenti vip divisi equamente in maschi o femmine, come ogni società o gruppo inevitabilmente i gusti, le caratteristiche, i sentimenti, segnano i rapporti e di conseguenza si prendono a parolacce, si insultano, si coccolano, si tradiscono.
Dallo studio centrale dei due programmi due belle donne la sera conducono il vero spettacolo, da una parte Paola Perego, sensuale e scosciata che tiene a bada giornalisti e commentatori e dalla tenuta si collega lo statuario sportivo Stefano Bettarini, tra l’altro ex della conduttrice del canale avverso, il tutto condito da sovrimpressioni che esortano il pubblico a telefonare per eliminare uno dei due candidati ad uscire.
Su Raidue invece la sensuale e scollata è Simona Ventura, che dirige le operazioni e coordina gli scontri tra opinionisti e ospiti dell’isola, anche qui numeri di telefono a pagamento (alto per dirla tutta in tutti e due i casi) per eliminare qualcuno; dalla “Cueva” si collega Massimo Caputi con tanto di maglietta riconoscitiva e occhio azzurro intenso.
I concorrenti, oltre a sparlare tra di loro e ad avere problemi di cibo scarso e non sempre prelibato, devono affrontare delle prove in cambio di premi. Nell’Isola dei famosi inizialmente, i concorrenti erano separati: su una spiaggia le donne, in una grotta gli uomini. Poi scremando il numero dei concorrenti si sono riavvicinati per convivere in una spiaggia più grande. Nella Talpa, invece, sono tutti insieme in una grande casa e solo uno, il più cattivo, per punizione deve vivere per una settimana isolato in una tenda Masai dividendola con lo stesso, poco loquace e assai temibile.
Insomma penso di aver detto tutto, a chi ha letto fino qui forse non interessava o forse si lo svolgimento dei due reality ma visto che si rincorrono per il successo della stagione (per dovere di cronaca va detto che l’Isola ogni sera registra share da capogiro, l’ultimo 31%, mentre la talpa è dietro di molti punti ma sempre seguitissima) valeva la pena dedicargli alcune righe traendo le dovute conclusioni…
Praticamente ci propinano ogni giorno finestre sui due reality e approfondimenti vari nei programmi di Raduno, Raidue, Canale 5 a qualsiasi ora del giorno in un moto perpetuo e fastidiosamente continuo. Poi in due giorni distinti in prima serata lottano per accaparrarsi l’Auditel più consistente.
Due programmi “geniali”, format acquistati da chissà quale stato importatore, ma incredibilmente uguali, e la gente non distingue più, chi, come, quando e perchè.
Perché in Italia per far vedere un programma alla massa bisogna prima rintronarla, tramortirla, esasperarla e addirittura confonderla con due fotocopie di programmi televisivi?
La risposta è semplice, basta dire che la tv generalista è morta, o forse speranzosi e ottimisti è meglio dire che è in uno stato semi cosciente come il suo pubblico che si accontenta di polemiche, urletti e falsità, assecondati dai volti abbronzati e lucidi dei semidivi televisivi di oggi e di un po’ di tempo fa.
Incredibile ma possibile, stiamo assistendo a due reality diversi nella veste, ma simili nello spirito, se così si può chiamare; con un canovaccio uguale, distruttivo, impersonale e tutt’altro che propositivo. Questo conferma il fatto che il mondo della televisione sia convinto che il suo pubblico sia svogliato e poco attento,quindi, sfruttandolo in tutta la sua pigrizia, apre il sedicente filone del format bivalente, “confondente”, ma vincente…
Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere
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