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NON BUTTIAMOCI GIU’
NICK HORBNY

L’occhio ironico di Hornby, battezzato all’unanimità portavoce della sua generazione, sul tema scottante del suicidio. Per imparare a riderci su!

Laura Sarotto

Dopo Febbre a 90, Alta Fedeltà, Come un Ragazzo e Come Diventare Buoni, Nick Hornby ci riprova. E anche questa volta è un successo.

Notte di San Silvestro, Londra. Un capodanno come tanti. E siccome le feste sono il momento dell’anno in cui avvengono il maggior numero di suicidi, sul tetto di un grattacielo nella parte nord della capitale britannica si ritrova in solitudine Martin, presentatore televisivo fallito che, dopo la carriera, si è giocato anche la famiglia.

Secondo una logica discutibile, ma ferrea, non c’è che una soluzione: farla finita e buttarsi dal tetto del palazzo. Ma siamo certi che Martin sia solo? Gli basta salire sul tetto per accorgersi del contrario. Il suicidio non è poi un’idea così originale. Accanto a lui, infatti, compare Maureen, una madre esausta, erosa dall’impegno che un figlio autistico comporta. E Jess, ragazzina di quindici anni appena piantata dal fidanzato. E JJ, musicista americano che dopo aver perso la band ed essersi ritrovato a fare il cameriere, è stato mollato dalla ragazza.

Un po’ troppa folla per suicidarsi. Dopo una discussione accesa e strampalata, i quattro finiscono per desistere dai loro propositi e decidono di scendere dal grattacielo usando le scale. Ricominciare a vivere sarà dura, ma potranno contare su una strana comunità e su di un quanto mai insolito legame che li manterrà uniti.

Con il solito stile ironico, il suo humour pungente ed esilarante, Nick Hornby tratta i temi di sempre, attraverso storie e personaggi che si rinnovano a ogni romanzo. Hornby parla della quotidianità e di una realtà quanto mai reale, tanto che ognuno può sempre specchiarsi nei suoi personaggi.

Con uno stile frizzante e una scrittura piacevole, l’autore inglese dipinge storie di tutti i giorni, in luoghi noti a ogni lettore. Si ride, anche di temi scottanti e drammatici come il suicidio, la separazione, il tradimento. Per scoprire che non è una risata stupida o sterile. Si ride per non piangere, per affrontare con la giusta dose di ferocia e di ironia una vita che bacchetta. Perché i personaggi di Hornby non sono semplici, non sono macchiette che sporcano di nero le pagine stampate. Sono persone vive, di una realtà disarmante. Impossibile non immedesimarsi, non riconoscersi in almeno alcuni dei tratti disegnati dalla penna dell’autore.

Con Non buttiamoci giù Nick Hornby si pone questioni di straordinaria importanza, sulla vita e sulla morte, sull’amore e sul coraggio, sulla fedeltà e sull’amicizia. Con autenticità e lucida ironia, Hornby ci costringe a pensare e a guardarci in uno specchio senza mai smettere di sorridere. Commuovendoci e divertendoci.


Guanda Editore, 2005



(19/06/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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