Che cos'è allora il libero arbitrio, se l'evento più insignificante può trasformare radicalmente quanto ci si propone di fare, ed il nostro e l’altrui “destino”? Senza contare che la stessa esistenza della morte (evento che sfugge comunque alla pianificazione personale), nonché le nostre aree di esperienza “importanti” quali il sesso, l’infanzia etc., determinano di per sé la struttura della nostra personalità e di conseguenza quella delle scelte che compiamo “liberamente".
D'altra parte non ci sentiamo certo di affermare che il destino sia una ferrea legge prestabilita, come tale impossibile da modificare.
Come sempre la verità sta nel mezzo; possiamo dire che il libero arbitrio esiste effettivamente solo a partire dal momento in cui siamo in grado di prendere coscienza dei condizionamenti a cui soggiacciamo, riuscendo così a liberarcene.
Per questo possiamo trovare un valido ausilio nelle cosiddette scienze divinatorie, che prima di prevedere il futuro ci danno indicazioni ben precise sulle strutture psicologiche attuali dell'individuo; inoltre, indicando anche gli sviluppi futuri a cui egli va incontro, l’aiutano a conquistare realmente il libero arbitrio, mettendolo in condizione di prepararsi adeguatamente a ciò che lo aspetta, o di intervenire in “prevenzione”…
In chiromanzia, per esempio, quando l’individuo raggiunge un determinato livello di consapevolezza tale da padroneggiare le proprie predisposizioni, si assiste ad una vera e propria trasformazione delle linee della mano, che si ridispongono - per così dire - per adeguarsi alla nuova situazione; troviamo inoltre una netta differenza, che chiunque può verificare osservando le proprie mani, tra la destra che esprime le caratteristiche ereditarie ed acquisite del soggetto ( che corrisponde al cielo di nascita dell’astrologia) e la sinistra, che indica invece come l’individuo percorre il proprio cammino esperienziale.
Liberarsi dai condizionamenti psicofisici, ambientali, culturali, da quelli con cui “veniamo al mondo”, è il primo passo di ogni vero cammino di crescita interiore: fintanto che le nostre reazioni sono automatiche, determinate dagli schemi mentali presenti in noi, la nostra capacità di trarre insegnamento da ciò che ci accade è ridotta praticamente a zero; viviamo in quello che molti spiritualisti definiscono ”stato di sogno”. Risvegliarsi significa tra le altre cose vivere le esperienze con atteggiamento di scoperta ed avventura, simile alla meraviglia con la quale un bambino si avventura nella vita. Al di là di aspettative divinatorie tipo oroscopo da rotocalco, accostarsi a discipline divinatorie offre un valido aiuto in questo viaggio di scoperta interiore.
Tra tutte le scienze divinatorie, la numerologia è senza alcuna ombra di dubbio la più semplice in quanto non necessita di una grande messe di nozioni mnemoniche come invece accade per esempio per la chiromanzia, per l'astrologia e per la fisiognomica. Le tecniche che riporto in “I numeri pre vincere… la vita” (ed. Amrita), per esempio, permettono di realizzare nel giro di un paio di ore un quadro numerologico completo.
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