Quelle donne – poche! – che parlano bene di Lui sono proprio quelle che, in verità, avrebbero di che lamentarsi. Ma loro soffrono davvero, sono dunque appagate.
È ormai chiaro: le donne quando sono in compagnia di altre donne non possono fare a meno di parlare del partner, presente o passato che sia. Indossano camice, guanti e mascherina e, da esperti chirurghi, sottopongono il loro rapporto di coppia ad una minuziosa quanta cruenta vivisezione. E, alla fine, dopo tanto tagliuzzare e sforbiciare, arriva l’implacabile diagnosi: il “grande male” che mina ogni amore, che lo consuma e lo porta alla morte, ha il terribile nome di “Lui non vuole parlare”!
Su queste sole, banali, quattro parole le donne potrebbero scrivere una monumentale enciclopedia senza saltare neanche una lettera, da abaco a zuzzurellone... Per gli uomini, invece, sono già troppe, sono anzi terrificanti!
Anche il maschio più cinico e freddo non può trattenere un brivido di puro terrore quando Lei, voce mielata e sguardo da gatta in amore, lo prega (ma in realtà lo sta minacciando) di “parlare un poco” del loro rapporto... Tutti gli uomini lo sanno bene: a questo invito non c’è scampo, la tragedia aleggia nell’aria, la lite è sicura!
Dall’epoca preistorica della clava a quella del telecomando dei nostri giorni, fra le pareti di ghiaccio di un igloo o fra la tela svolazzante di una tenda nel deserto, nell’ala padronale di un castello o in un appartamentino di periferia, un numero infinito di coppie ha sacrificato la pace familiare sull’altare del dio “parliamo”. Un dio tutto al femminile, creato, mantenuto in vita e adorato solo da donne.
Eppure, ormai, dovremmo saperlo: l’uomo non vuole, non “sa” parlare. Meglio – diciamo la verità – non è in grado di seguirci lungo i tortuosi, femminili sentieri di una “costruttiva analisi” della nostra vita di coppia.
Fiumi di lacrime in piena, preziosi servizi di piatti mandati in frantumi, valigie preparate in fretta e furia, porte di casa violentemente sbattute alle spalle non hanno insegnato alle donne che, ebbene sì, con “Lui non si può proprio parlare”, “non si può mai fare un discorso”...
Signore, una volta per tutte, prendiamone atto: l’altra metà della mela è una pera!
Lui può essere mezzo fico o mezzo melone, mezzo cocomero o la metà di un qualsiasi buon frutto succoso ma non è, né mai lo sarà, l’altra metà della mela nella quale ci sentiamo spaccate senza di lui.
Mezza mela e mezzo pompelmo, uniti assieme, non fanno un buon frutto. È solo un innesto dannoso, una sorta di velenoso OGM che è bene evitare.
Noi crediamo di dover condividere tutto con Lui. Lo amiamo, dunque è perfetto: è il compagno di giochi, è il nostro bambino, è l’uomo forte al quale appoggiarci... È... È... È... Ma Lui è solo un uomo: è il nostro amore, davvero, ma pur sempre un uomo...
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