"La vita, l'universo e tutto quanto", per citare un celebre romanzo di fantascienza di Douglas Adams, potrebbero essere il risultato di una finzione virtuale generata da un computer.
Non si tratta di un’altra idea narrativa ma di quanto ha recentemente affermato Sir Martin Rees, autorevole astronomo britannico appartenente alla Royal Society.
Secondo il professore dell'università di Cambridge, l’idea degli autori di " Matrix" ormai non appartiene più alla fantascienza: tra non molto saremo in grado di replicare digitalmente la realtà.
"Grazie a calcolatori sempre più potenti - ha dichiarato Rees - sarà possibile dar vita a un universo interamente virtuale, proprio come il mondo in cui vive Keanu Reeves nei panni di Neo" . Sarebbe così possibile simulare digitalmente non soltanto elementi tutto sommato semplici, come avviene oggi nei videogames più elaborati, ma anche interi mondi completi di ogni dettaglio.
E’ a questo punto inevitabile porsi una domanda già avanzata dai saggi dell’antichità: il mondo in cui viviamo quotidianamente possiede una realtà intrinseca o si tratta a sua volta di una simulazione? Celebre a questo proposito l’esempio di una persona che si addormenta e sogna una farfalla che a sua volta dormendo sogna a sua volta il sognatore: quale dei due mondi è reale?.
Secondo quanto afferma John Barrow, professore di scienze matematiche all'università di Cambridge, l'universo sarebbe irriproducibile perché si basa su una serie di equilibri molto complessi tra le parti che lo compongono, in grado di permettere l'esistenza di forme di vita diverse. Basterebbe una minuscola alterazione di questo equilibrio, spiega Barrow, per rendere impossibile l'esistenza del mondo così come lo conosciamo. "Civiltà poco più avanzate della nostra - ha aggiunto il matematico inglese - avranno comunque la capacità di simulare universi nei quali possano esistere esseri consapevoli in grado di evolversi e comunicare". Qualcosa di simile , insomma, a quanto oggi proposto in forma estremamente embrionale in giochi di simulazione computerizzata quali “The Sims ”
Del resto, come ho già detto, l'ipotesi secondo cui la realtà non sarebbe altro che una simulazione risale a tempi molto antichi: già il filosofo cinese Chuang Tzu, morto nel 295 a.C. si chiedeva se tutta la sua vita non fosse stata altro che un sogno. Per venire a tempi più vicini a noi, nel secolo scorso il filosofo britannico Bertrand Russell ha proposto un’ipotesi secondo la quale gli esseri umani non sarebbero altro che "cervelli in un barattolo", stimolati da sostanze chimiche e correnti elettriche.
Riflessioni di questo tipo, al di là degli aspetti pratici che suggeriscono, portano comunque a rivedere le priorità nella propria vita, spostando l’attenzione da una dipendenza pressoché totale dalle relazioni e dagli stimoli che provengono dall’esterno ad una riscoperta ed esplorazione del mondo interiore, l’unico del quale si può avere realmente certezza.
Giancarlo Tarozzi, tra le altre cose, è fondatore dell'Associazione Pachamama. Per informazioni consultare il sito www.sciamanesimo.eu, scrivere a segreteria@sciamanesimo.eu o telefonare al 069032785 o al 3387255800.
Non aver paura di crescere è benessere
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