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AMORE E CUORE
Per amare è necessario essere capaci di aprire i propri confini psico – corporei, per permettere all’altro di entrare. L’atto di “fare entrare” significa cominciare a condividere spazio e tempo, fondamentale, quindi, è mantenere la propria “forma” di individuo…


Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e Psicoterapeuta della Gestalt


Parlare della capacità di amare implica necessariamente, da un approccio gestaltico all’essere umano, descrivere quell’atto, sia simbolico che concreto, di aprire i propri confini psico-corporei per permettere un’interazione con il mondo esterno (sia esso costituito da un partner, da una cerchia di persone, oppure da un amico o da un figlio).

L’amore, come sentimento nei rapporti di coppia (uomo-donna e/o omosessuali), anche come specifica espressione nella sessualità, si manifesta come “attrazione”, in senso lato, di individui o parti di essi che in qualche modo tendono a completarsi.

Dalla fisica sappiamo che i poli opposti si attraggano e si completano, e questo è ciò che accade in certi tipi di relazioni umane, soprattutto quelle dove è implicato il “cuore”.

Spesso si parte dalla condivisione di aspetti comuni (interessi e punti di vista simili, ecc.) e dall’attrazione legata a sensazioni piacevoli (caratteristiche fisiche, odori, modi di esprimersi) e poi, pian piano, si scopre che ci si può integrare negli aspetti mancanti ad entrambi, costruendo così una relazione complementare.

Ed è proprio in questa fase che inizia a manifestarsi un sentimento più profondo, un amore legato non più tanto a sensazioni ed emozioni di attrazione, che tutto sommato sono sempre in trasformazione, ma da una scelta consapevole di condivisione, anche nella diversità dei punti di vista.

In genere, si è disposti ad aprire i propri confini, quindi a lasciare andare le proprie difese, e affidarsi in momenti di puro abbandono nell’altro, momenti in cui lo scambio fisico, psicologico ed energetico può essere molto profondo, e in cui si vive intensamente la dimensione del “noi”.

Ovviamente, in uno scambio di amore sano è necessario che questi momenti di estrema apertura si alternino ad altre fasi in cui i confini individuali si ricostituiscono, così ogni elemento della coppia può vivere anche la propria individualità.
Infatti, può essere molto rischioso, per la salute psico-fisica, vivere prolungate fasi di apertura dei propri confini (simbolicamente immaginate come se una parte del nostro contorno corporeo, della nostra pelle avesse una falla!), perché inevitabilmente portano a una condizione simbiotica che provoca solo dipendenza, e, quindi, perdita della propria autonomia ed individualità.

In questa modalità, risulta poi difficile distinguere tra il bisogno dell’altro ( perché senza di esso non si è capaci più di vivere, ci si sente incompleti e talvolta vuoti) e la scelta consapevole di condividere una fetta della propria vita con un simile verso il quale si è attratti.


  
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