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E questo stimola una visione e una condizione spesso egocentrica nella persona che dona, in quanto si sente superiore.

E se anche non si sente superiore, sottilmente è possibile che si senta "buona", proprio per il fatto di non sentirsi superiore; è una forma di superiorità più subdola e sottile, ammantata di buonismo, che finisce con l'avvitarsi su se stessa.

Dove c'è una dipendenza determinata da una relazione unidirezionale, si crea anche uno squilibrio ed uno scompenso energetico, che nella concezione indiana verrebbe definito come debito karmico.

Le tradizioni più antiche suggeriscono di impostare sempre e comunque relazioni con altri esseri umani e con la realtà, nelle quali "chiudere tutti i cerchi". Ciò significa non avere debiti e crediti con niente e con nessuno. È ovvio, infatti, che riconoscere l'importanza del chiedere quanto è dovuto, implica, nello stesso esatto modo, l'importanza di riconoscere agli altri quanto è loro..

E in tutte quelle culture in cui questo concetto è perfettamente chiaro, sono del tutto assenti fenomeni quali quelli fin troppo tristemente diffusi nelle culture occidentali, in cui relazioni d'amicizia, relazioni affettive, spesso, entrano in crisi proprio quando subentrano questioni di interesse o questioni economiche.

In una struttura in cui gli aspetti pratici della relazione vengono comunque definiti a monte, è impossibile che, per esempio, in una relazione di coppia i sentimenti si confondano con interesse, è impossibile che si giunga a quel triste modo di dire "dove entrano i soldi finisce l'amicizia", e così via.

Purtroppo, intorno a questi argomenti, esiste una grande ipocrisia culturale. Spesso, parlare di soldi o di questioni economiche in una relazione sembra svilirla, banalizzarla. Ciò corrisponde ad un approccio mentale che discrimina tra materia ed energia, tra aspetti fisici e aspetti interiori.

La realtà, ci insegnano tutte le conoscenze tradizionali, e ci dice anche la logica, è unitaria ed è soltanto la nostra mente che la discrimina al fine di interpretarla e comprenderla.

In un contesto unitario, non esiste un ambito "nobile" ed uno "volgare".

Ritornerò ancora su questi argomenti, in quanto ritengo che siano molto importanti nel trasformare in maniera più lineare e più diretta sia le relazioni umane, che quelle terapeutiche, che quelle di crescita; chiarire questi aspetti serve anche, per esempio, a stroncare tutti i fenomeni di speculazione fin troppo presenti nel mondo della crescita personale, per il quale rimando per esempio all'articolo sui mercanti dell'occulto già comparso in questa rubrica, quelli di dipendenza quali quelli che si generano nelle sette, o troppo spesso nelle relazioni terapeutiche.

Una relazione equilibrata tra uguali è la sola premessa per poter costruire qualcosa di reale e soddisfacente.


Per informazioni sulle attività dell'Associazione Pachamama, consultare il sito web.tiscali.it/pachamama, scrivere a pachamama@inwind.it o telefonare al 069032785 o al 3387255800.


(10/10/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di crescere è benessere

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