L’Uomo è una macchina meravigliosa che non smette di stupirci per la sua complessità ed efficienza.
Uno degli elementi basilari che compongono tale “gioiello” è rappresentato dall’apparato locomotore che, composto da muscoli ed articolazioni, presiede a tutti i nostri movimenti.
Per una serie di motivi, al pari di tutti gli altri organi, anche la struttura ossea e muscolare è soggetta ad ammalarsi e l’Italia, come tutti i paesi industrializzati, conta un cospicuo numero di persone colpite da dolori muscolari e articolari.
Tale patologia si manifesta soprattutto nei soggetti anziani a causa di un processo di usura delle cartilagini che si innesca con l’avanzare dell’età e che, inevitabilmente, provoca dolori e irrigidimento articolare con conseguente riduzione drastica dell’attività fisica. Una sorta di circolo vizioso, dunque, perché la scarsa attività fisica dei soggetti colpiti aggrava, a sua volta, la già compromessa funzione articolare e muscolare...
E così, anche i movimenti più facili e naturali, come abbassarsi, alzarsi o semplicemente camminare, diventano, a volte, un serio problema per coloro che soffrono di tali disturbi che, inoltre, si acutizzano durante la fredda e umida stagione invernale.
Recenti ricerche hanno appurato il ruolo essenziale svolto dal Silicio sia come componente strutturale dei vari tessuti connettivi quali le ossa, la cartilagine, il tessuto del derma e dell’aorta, sia per la funzione che questo minerale esplica nel metabolismo dei mucopolisaccaridi e dei biopolimeri che compongono la sostanza extra cellulare di molti tessuti.
Il Silicio costituisce circa il 27% della crosta terrestre il che lo rende l’elemento naturale più abbondante sulla Terra, secondo solo all’ossigeno; il 40% dei minerali, infatti, contiene Silicio sotto forma di composti.
L’alimentazione-tipo dei nostri giorni è purtroppo carente di Silicio, a differenza delle abitudini alimentari dei nostri antenati che si nutrivano di cibi (gli organi interni, il midollo, la pelle, i tendini e le cartilagini degli animali, i pesci ossei e le piante fibrose - oggi quasi completamente scomparsi dalla nostra tavola) ricchi di Silicio. A tale proposito, i paleontropologi pensano che negli ultimo 100.000 anni la biologia umana non si è evoluta in modo significativo proprio a causa della carenza di Silicio nelle odierne abitudini alimentari.
Il Silicio, anche in tracce, gioca in effetti un ruolo biologico fondamentale e, assieme ad altri elementi, è necessario per la crescita normale di diverse specie.
Nell’organismo umano il Silicio è presente soprattutto nelle ossa, nelle pareti vascolari, nella milza, nei tendini, nei muscoli, nelle ghiandole surrenali, nel pancreas, nel fegato, nei reni, nel cuore, nella tiroide e nel timo.
Studi recenti hanno inoltre dimostrato che il feto dell’uomo è ricco di Silicio; una riserva che gradualmente diminuisce soprattutto con l’avanzare dell’età: oltre l’80% tra la maturità sessuale e la fine della vita.
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