Come psicoterapeuta di scuola gestaltica, l’evento più esaltante del processo di dare aiuto a chi si rivolge a me è vivere insieme, empaticamente, l’eccitazione legata all’aver sperimentato la consapevolezza di potere sviluppare il proprio potenziale di autorealizzazione.
Questo avviene ripristinando la spontaneità e il fluire con le proprie modalità personali di fare esperienza, partendo e rimanendo nel momento presente.
In questa prospettiva, ad esempio, non è importante che un evento così creativo come il sogno durante il sonno venga interpretato, ricollegandosi inevitabilmente alla propria storia passata, ma esso viene considerato nel contesto attuale della persona. In altre parole, davanti al racconto di un sogno mi chiederei “in questo momento qual’è il bisogno che viene espresso attraverso il sogno e la sua descrizione durante la seduta terapeutica?”.
Partendo dal “qui e ora” ogni evento della realtà può essere letto in modo nuovo e portare ad un reale cambiamento. Infatti il passato è, ovviamente, fatto di vissuti che si sanno già, come anche il futuro, nel momento in cui lo si programma e si cerca di direzionarlo con aspettative varie. Il risultato sarà navigare nel grande mare del “conosciuto” con l’illusione di “cambiare perché in realtà niente cambi”!
Nel momento presente il mio scopo è direzionare l’attenzione di voi lettori verso il piacere di sentire il respiro mentre state leggendo, verso l’unicità di questo vostro attimo di vita, verso l’eccitazione che accompagna ogni nuova acquisizione.
Ritengo che sia uno spreco riempire il tempo presente di abitudini passate e di previsioni future che sono realtà fuori dalla nostra essenza di esseri umani, che invece è fatta di vitalità, di intuizioni geniali e di completezza.
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